Ciarrocchi e Komornicki: adesso il Chiasso può ripartire

scritto da Davide Perego

di Davide Perego

E così, come da promessa, il FC Chiasso ha comunicato il nome del nuovo atteso allenatore. Doppia la sorpresa in casa rossoblu: il tecnico non è italiano, ma non è nemmeno svizzero; insieme a Ryszard Komornicki arriva nell’immediato anche il tanto implorato attaccante che risponde al nome di Alessandro Ciarrocchi. Due personaggi molto conosciuti da chi mastica calcio rossocrociato, accomunati dalla particolarità di non aver sin qui mantenuto fino in fondo le promesse sulle quali in molti avevano fatto affidamento. Sul conto del tecnico polacco è logicamente vasto
l’assortimento di opinioni. Benissimo il suo operato ad Aarau prima che gli
venisse preferito un altro allenatore e poi molto bene anche a Wil. In comune –
nel corso delle due esperienze – la caratteristica di subire poche reti e di
non fare calcio spettacolare. Nessuna speculazione sui risultati da
raggiungere, ma chiare idee sul come e cosa fare in base ai giocatori a
disposizione.
La parabola discendente di Komornicki è iniziata a Wohlen dove
però del resto (con miglior qualità a disposizione) nemmeno chi lo ha seguito
ha saputo far bene tanto che è sempre più attuale la valutazione da parte del
club argoviese della gestione Sesa. La delusione è invece stata enorme sulla
panchina del Lucerna quando in più di una occasione l’allenatore è stato
considerato colpevole dei risultati negativi. Chiaro che la consegna della
squadra a Bernegger ha dato immediati riscontri positivi e allora i dubbi sulle
complete capacità di uno a cui vogliamo comunque dire grazie sono state messe
in chiaro soprattutto da chi coltiva l’idea di un gioco gestito in maniera
diversa. Chiasso è una buona piazza per le umili ambizioni di un allenatore
serio e appoggiato al suolo. Il vantaggio di Komornicki sarà quello di poter
far conto sul fatto che peggio di così non si può. Il vantaggio del Chiasso
sarà (probabilmente) quello di giocare con meno pressione e con un solo
traguardo, ma siamo certi che la squadra rossoblu saprà risalire presto la
china per occupare una posizione di classifica consona alla qualità dei
giocatori a disposizione. Il supporto che potrà dare al tecnico un uomo di
esperienza come Davide Belotti è un valore aggiunto che aumenterà le
possibilità di far bene. Alessandro Ciarrocchi – oramai – lo conosciamo
abbastanza bene per poterci fidare. I suoi goal non mancheranno e con i suoi
arriveranno anche quelli di Gaston Magnetti. Quella che andrà a formarsi con un
cambio di modulo inevitabile sarà una coppia d’attacco che non faticherà ad
affiatarsi e che garantirà un numero di goal importanti. Anche l’ormai ex
granata non ha avuto un percorso in linea con quanto ci si potesse attendere
però Chiasso sarà un crocevia di carriera e un’occasione anche per lui. L’aria
del Comunale ne ha guariti talmente tanti – in questi ultimi anni – che forse
sarebbe noioso rifarne un elenco. Ora che siamo a posto, come qualcuno ha
giustamente osservato, restano però da chiarire i dubbi legati all’effettiva
volontà di qualche elemento nel voler continuare a far parte di un gruppo e di
quello che finalmente è diventato anche un “progetto”. Chi non si è dimostrato
da Chiasso non può più avere che un paio di occasioni per cambiare
atteggiamento. E già sono troppe. Chi sappiamo essere da Chiasso dovrà invece
disporre delle opportunità fino ad oggi negate da chi ha già (per fortuna)
trovato casa nella categoria che aveva paragonato alla Challenge League. Scrivo
per fortuna perché in questi mesi la casella di posta elettronica è
inflazionata da giocatori di Serie D che chiedono come fare per poter avere un
provino in Challenge League. Auguri e ben tornato in te FC Chiasso.

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