BCL, Winterthur provaci!

scritto da crisco

Quatto quatto, eccolo lì al quarto posto. Pronto a giocarsi le sue carte per accedere al “barrage” che, lo scorso campionato, gli scivolò ingenuamente tra le dita quando era il principale antagonista del Servette e lasciò poi strada ad Aarau e Losanna.

Il Winterthur attuale è una compagine sicura dei proprii mezzi e ne fa ampiamente fede il quarto posto di “Challenge League” con punti numero 21; meno sei dal Losanna capolista , meno due dal Wil secondo, meno uno dal Grasshoppers. Distanze non siderali. Che sarebbero ancor minori se gli zurighesi, nelle prime nove gare, non fossero stati affetti dalla Sds ovvero “Sindrome da Schutzenwiese” che li ha portati ad accumulare sul campo amico solo quattro dei 14 punti messi in cassaforte.Un pareggio con l’Aarau per 1-1 nel match di battesimo, una vittoria con lo Sciaffusa per 3-1 al nono turno e punto. Dal decimo turno, almeno per ora, questa sindrome sembra avere tolto il disturbo perché, in due uscite casalinghe, Doumbia e soci hanno già messo insieme sei punti, tre con il Vaduz e altrettanti con il Chiasso.

Buone prospettive in campionato, buone anche in quella “Helvetia Cup” dove la pattuglia di Ralf Loose, allenatore che sa certamente il fatto suo, ha fatto la festa a un certo San Gallo che gli dovrebbe, paradossalmente, essere debitore: da quella partita in poi, in campionato, i biancoverdi di Peter Zeidler non hanno più cantato una nota stonata in Rsl. Gagliardo in campionato, il Winterthur non si fa mancare proprio nulla anche in coppa Svizzera dove, dopo avere steso il San Gallo, ha riservato lo stesso trattamento a un’altra compagine di Rsl, il Thun fanalino di coda sconfitto per 1-0 con sigillo di Callà.

Sogni ben piantati in testa, quindi, per Sliskovic e compagni. E a proposito di Sliskovic, è lui a detenere il ruolo di monarca dei cannonieri zurighesi con sei reti, quattro ne ha realizzate Buess, una Doumbia, una anche Lurati., Radice, Lekaj e Da Silva. Il Winterthur ha dalla sua anche una realtà di tifo che alla squadra si abbraccia in modo appassionato e partecipe, e quando questo avviene i calciatori sanno di scendere in campo in dodici. Si aggiunga poi che grandi sbavature la pattuglia di Loose finora non ne ha avute eccezion fatta per il tennistico 0-6 patito alla “Schutzenwiese” con il Losanna e per lo 0-3 rimediato sempre sul campo amico dal Wil. Insomma, il Winterthur vuole proseguire con decisione sul doppio binario: mettere per la prima volta le mani su una coppa che ha già sfiorato in due edizioni e ritornare in una Super League dove manca da diverse stagioni e che, a inizio dello scorso secolo, vinse per ben tre volte.

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