Sion, Zermatten e Bischard si presentano: “Dobbiamo essere coscienti della situazione”. E intanto CC non molla Murat Yakin…

scritto da Claudio Paronitti

Christian Zermatten e Sébastien Bischard, il duo che guiderà la squadra per le prossime quattro partite – © FC Sion

All’interno del complesso della Porte d’Octodure, il duo che guiderà il Sion per le ultime quattro giornate, Christian Zermatten e Sébastien Bichard, è stato presentato ai rappresentanti dei media

Coscienti dell’attuale situazione e della missione che li attende, a entrambi sono state consegnate le chiavi della prima squadra fino al termine dell’esercizio in corso d’opera.

“Occorre una presa di coscienza generale: dai giocatori allo staff tecnico, passando per l’équipe medica e tutti gli impiegati. Ognuno di noi dovrà fare dei sacrifici per raggiungere lo scopo primario”, ha spiegato Bichard, tecnico della Under 21. “È importante l’unità di tutti per il bene del collettivo. Non dobbiamo concentrarci sul singolo. Questo è il primo messaggio che ho cercato di far passare ai giocatori. Se qualcuno di loro non crede al progetto e non è pronto a sudare per la maglia, non farà parte di questo gruppo. Tutti mi sono sembrano pienamente concordi e sono fiducioso del rapporto che si instaurerà tra di noi”.

Dal canto suo, Christian Zermatten ha asserito di avere “l’opportunità di conoscere il gruppo dalla A alla Z. Questo mi permetterà di lavorare più facilmente. I giocatori devono credere in loro stessi e nelle loro qualità. Occorre che lavorino essenzialmente sul piano mentale per mettere fine a questa spirale negativa”.

La prima tappa del duo Zermatten-Bichard è in agenda domenica pomeriggio in quel di San Gallo. Nel frattempo, il patron Christian Constantin, dalle colonne del Blick, è tornato a parlare delle “vacanze anticipate” regalate a Murat Yakin: “In questo momento, non voglio che la storia finisca così, con una sconfitta. Se si vuol bene a una persona, e questa persona commette un errore, allora si cerca di correggerlo in meglio. Io voglio agire in questo modo”.

“Ora, Murat ha tre settimane per rigenerarsi. Poi, lo manderò a un corso intensivo di francese. È necessario che impari la lingua del posto in cui lavora. Ha 44 anni e come persona posso proseguire il rapporto lavorativo senza alcun problema. Se c’è bisogno, ci ritroveremo ogni mattina alle 8 per un caffè alla Porte d’Octodure. Oltre a ciò, potremmo parlare del piano d’allenamenti. Ci sono aspetti positivi in Murat. La situazione attuale mi fa veramente male. Al momento, sto cercando di modificarla e di riporre fiducia in Murat”.

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