RSL: Le cinque cose che ci ha detto la 23esima giornata – Celestini stop e il guantone di Mall

scritto da Pier Luigi Giganti

Ecco i cinque spunti di riflessione che ci ha regalato il fine settimana di Super League:

  • Credo non mi sia mai capitato di vedere un allenatore effettuare due cambi non forzati dopo nemmeno mezz’ora di gioco. Sabato sera nel derby bernese Hütter l’ha fatto e anche grazie a queste variazioni il suo YB è riuscito a “girare” il risultato. Come sempre in queste circostanze è difficile stabilire se sia un mago il tecnico che escogita le mosse giuste al 29’ o se sia un incompetente quello che inizia la partita con la squadra sbagliata. Di certo l’YB non è guarito: il rapporto con l’Ostkurve, per l’occasione desolatamente spoglia, è ancora compromesso e, non fosse stato per il doppio errore di Fassnacht al 94’ (palo e conclusione alle stelle), i gialloneri si sarebbero dovuti accontentare di un solo punto;
  • Tredici partite senza una vittoria. La solfa del “bel gioco, ma i punti purtroppo non riusciamo a portarli a casa” ha ormai stancato. Celestini ha avuto tredici opportunità e le ha fallite tutte. Sarebbe ora che facesse la “cosa onorevole”: desse le dimissioni. Per il bene proprio e del suo amato Losanna;
  • Alla rosa del Sion manca profondità. Nella sfida con il San Gallo, Zeidler è stato costretto a dare respiro ad alcuni titolari, memore delle energie spese dai suoi nell’impegno infrasettimanale in Coppa contro il Kriens. Senza Carlitos e Pa Modou dall’inizio, con Zverotic squalificato, Taravel e Constant ancora non in condizione, la rabberciata formazione vallesana ha segnato il passo. Se qualcuno dei quasi titolari non si darà rapidamente una mossa, la seconda posizione sarà esclusivamente una chimera;
  • Il Vaduz lotta, sempre e comunque. Che l’avversario si chiami FC Basilea o USV Eschen Mauren, i ragazzi di Contini tengono comunque incessantemente il coltello tra i denti. Se n’è accorto ieri un Basilea con la testa un po’ per aria, giustamente punito dalle folate dei padroni di casa. Con questo spirito il Vaduz si salva;
  • I momenti che cambiano una stagione arrivano quando meno te li aspetti. Il Grasshopper ne cercava uno da settimane e l’ha probabilmente trovato al 94’ del posticipo domenicale alla Swissporarena di Lucerna, quando il signor Schärrer si è inventato un fischio. In quel filo invisibile che collega lo scarpino destro di Juric al guantone sinistro di Mall passano sedici metri, un batticuore infinito e un abbozzo di salvezza.

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