RSL: L’autolesionismo del Sion e i record basilesi

scritto da Pier Luigi Giganti

Foto GC

Nell’ultima giornata della Super League ne son successe di tutti i colori. Se a Cornaredo si pensava che il Lugano si fosse suicidato sportivamente, al Tourbillon il Sion è riuscito a fare ancora di peggio. Dopo che la sfida con il Grasshopper era stata ritardata per due volte (alla fine i minuti di recupero saranno venti), dapprima all’inizio della ripresa dai fumogeni della curva dei tifosi del Sion e poi dall’indisposizione del signor Pasche, gli uomini di Fournier erano riusciti a trovare la rete che li avrebbe proiettati nei gironi dell’Europa League. Al 113’ la conclusione di Maceiras, deviata da un difensore delle Cavallette, aveva sorpreso Vasic. I vallesani sono però riusciti a mantenere il vantaggio soltanto per 180 secondi: a quattro minuti dal termine della partita è infatti il fendente di Andersen a far ripiombare i supporter romandi nell’oscurità dei turni preliminari dell’EL.

A Basilea i serial killer rossoblu sculacciano per 4-1 il San Gallo, regalano al partente Fischer il record di punti che era di Christian Gross e permettono a Doumbia, a segno con una doppietta, di scalzare Hoarau dalla cima della classifica dei cannonieri. Al 72’ invasione di campo dei tifosi basilesi che salutano l’ormai ex presidente Bernhard Heusler presentandosi sotto la tribuna e mostrando lo striscione “Chapeau Bärni”.

Nelle altre due partite giocate in serata facili successi per lo Young Boys (2-0 casalingo sul Losanna) e per il Thun (3-1 al Rheinpark contro l’ormai retrocesso Vaduz).

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