Quarta lega: Carassesi, mister Riva “Qui c’è qualcosa di unico. Valori sani che possono convivere con i risultati”

scritto da Roberto Colombo
Davide Riva, anche l’anno prossimo sulla panchina dei Carassesi nonostante la retrocessione in Quarta lega

Davide Riva: «Sono ancora convinto che potevamo salvarci. In questi pochi mesi è nato qualcosa che ci servirà per il prossimo futuro. Carassesi ambiente eccezionale, in cui si può fare calcio seriamente senza rinunciare ai valori umani»

BELLINZONA – Intervista a Davide Riva, all’allenatore dei Carassesi, che nonostante la retrocessione in Quarta lega ci ha assicurato che il prossimo anno continuerà ad allenare i biancoverdi e che la squadra non vede l’ora di ricominciare per affrontare la nuova stagione, perché a Carasso c’è un ambiente speciale in cui i risultati sportivi posso benissimo andare di pari passo a quei valori umani che forse il calcio regionale sta un po’ perdendo.

CHALCIO – Ciao Davide, per prima cosa non ti ho mai chiesto come è nata la tua collaborazione con i Carassesi: dopo gli squadroni Arbedo e Agno hai scelto di ripartire dalla panchina di una cenerentola. Negli ultimi due anni di Terza lega i Carassesi hanno infatti raccolto appena 8 punti in 25 partite…

Davide Riva: «Il motivo è molto semplice: conoscevo già l’ambiente, sapevo di andare dove c’erano (e ci sono) ottime persone, quindi ho accettato senza riserve. Sono stato giocatore dei Carassesi per alcuni anni quando, dopo lo scioglimento dei Seniori del Bellinzona, insieme al mio gruppo di amici abbiamo deciso di continuare a giocare proprio a Carasso. È in questa occasione che ho conosciuto da vicino i Carassesi, trovando delle persone splendide, dai grandi valori, sani e concreti, rari da incontrare nel calcio regionale. Dei Carassasi mi aveva molto colpito la gestione umana di tutta la società (squadre e giocatori compresi). Quando mi hanno chiesto una mano ho accettato con molto piacere, inoltre pensavo (e non ho cambiato idea) che nonostante la classifica, sarebbe stato comunque possibile centrare la salvezza, perché i due aspetti, quello sportivo e quello umano, possono benissimo convivere».    

CHALCIO – Spostiamoci proprio sull’ultimo campionato che vi ha condannato alla Quarta lega. Dal momento della ripresa il vostro calendario diceva Agno, Maroggia, Melide e Rancate: squadre fuori dalla vostra portata?

Davide Riva: «Assolutamente no, infatti credo che se fossimo stati meno sfortunati, la squadra avrebbe potuto giocarsela alla pari sino alla fine. Faccio due esempi. Contro l’Agno (poi promosso in Seconda lega) abbiamo giocato molto bene, passando per primi in vantaggio e subendo il pareggio su nostra autorete. Poi loro hanno fatto 2-1 nel recupero del primo tempo. Nella ripresa, nonostante noi fossimo in 10 giocatori per l’espulsione di uno dei nostri, siamo rimasti in partita sino alla fine. Nella gara successiva contro il Maroggia, che era decisiva, ci siamo invece presentati in assoluta emergenza. Avevo i ragazzi contati causa infortuni e siamo dovuti andare da loro con parecchi seniori. All’inizio della partita, per uno scontro fortuito, ho perso altri due giocatori, di cui uno era il portiere che ho dovuto sostituire non con il nostro secondo (assente per lavoro) ma con il portiere 46enne della seniori, che ringrazio per il sacrificio. Inoltre, nonostante fossimo andati sotto 3-0 nella prima mezz’ora, siamo riusciti a recuperare fino al 3-2 e rimasti in partita sino al 95’ quando loro hanno fatto il definitivo 4-2. Insomma, resto convinto che con il gruppo al completo la salvezza era alla nostra portata».  

CHALCIO – E l’anno prossimo con quale spirito ripartirete dalla Quarta lega?

Davide Riva: «L’idea di fondo è provare a fare subito bene, vale a dire lottare per tornare subito in Terza. Ma la promozione deve essere un obiettivo, non un obbligo o un ossessione. Vogliamo formare una squadra seria, un gruppo unito, che duri nel tempo, non qualcosa di effimero. Un gruppo che abbia importanti valori umani, come è giusto che sia nel calcio regionale dove i risultati sono importanti ma non l’unica cosa. La buona notizia è che le basi di tutto questo ci sono già. Vi racconto un aneddoto. Dopo la sconfitta contro il Melide, che è stata quella che ci ha condannato alla matematica retrocessione, nel nostro spogliatoio c’era comunque un clima positivo, abbiamo brindato insieme con una birra, perché guardandoci negli occhi sapevamo che avevamo iniziato a creare un gruppo in cui uno poteva fidarsi dell’altro. Certo, eravamo dispiaciuti, ma ho anche letto nei ragazzi la voglia di ripartire, di rimettersi subito a giocare per provare a costruire insieme qualcosa di bello ed importante».

VERDETTI TERZA LEGA – GRUPPO 1

Vincitore Gruppo 1 e promosso in Seconda lega: Collina d’Oro.

Secondo classificato e promosso in Seconda lega: Agno.

Spareggio promozione tra seconde classificate Gruppo 1 vs Gruppo 2: Agno-Gordola 4-1.

Retrocesse in Quarta lega: Lusiadas e Carassesi.

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