È una situazione alquanto imbarazzante quella che balza agli onori della cronaca e che riguarda la Nazionale Svizzera Femminile
L’ultima sfida amichevole tra le rossocrociate e la Danimarca, che ha avuto luogo lo scorso 11 novembre e che è terminata con il successo per 2-1 delle nordiche, non fa più parte delle statistiche della UEFA, la quale ha stralciato tutti i dati relativi a tale gara per un «lapsus freudiano» in cui sono incappate entrambe le selezioni.
Come riferisce il Blick, il motivo della reazione della Federcalcio europea concerne il numero elevato di sostituzioni effettuate e che ha superato il massimo consentito per i test-match. Ufficialmente, il regolamento delle partite internazionali prevede sei cambi ciascuno nei vari scacchieri. Per l’occasione, elvetiche e danesi si sono accordate su otto. Un errore che ora viene pagato a caro prezzo.
A causa di ciò, la UEFA ha declassato l’incontro a un semplice allenamento. Ciò influisce su una serie di dati e di momenti memorabili nella carriera delle varie protagoniste. Ad esempio, la 26enne Noëlle Maritz – omaggiata con un mazzo di fiori a inizio partita per aver raggiunto le 100 presenze – torna a 99 e la 23enne Géraldine Reuteler scende da 50 a 49.
Ma non è tutto, perché gli esordi con la maglia della nazionale maggiore femminile della 20enne Livia Peng e della 21enne Kattalin Stahl è come se non fossero mai avvenuti. Lo stesso vale per la gara d’addio del tecnico Nils Nielsen (51), il quale ha voluto affrontare proprio il suo Paese d’origine come chiusura del ciclo come dipendente dell’Associazione Svizzera di Football.
La stessa ASF – citata dal Blick – ha comunicato che «si rammarica di questo declassamento e che ha imparato le lezioni necessarie per quanto riguarda le future partite internazionali».
Anche su sponda danese c’è di che rattristarsi, in quanto la 30enne stella Pernille Harder, attaccante del Chelsea, ha subìto un grave infortunio in un duello che non figura più nelle statistiche ufficiali…
