MISTER X – Capitolo 48, Karim Spinelli “Ho ancora i brividi ripensando al Bellinzona e a Türkyılmaz”

scritto da Roberto Colombo
Karim Spinelli, allenatore del Codeborgo Artore (Quinta lega)

L’allenatore del Codeborgo Artore: «Non mi piace perdere, non solo nello sport. Gli anni più belli li ho vissuti con la Juventus Cresciano. Non sono scaramantico e non ho squadre bestia nera, ogni partita ha la sua storia».

CODEBORGO – Con la nostra serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 48: Karim Spinelli allenatore del Codeborgo (Quinta lega, gruppo 2).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Ero e sono ancora oggi una persona alla quale non piace perdere. Non solo a livello sportivo. Questione di carattere, anche se credo che dalle sconfitte ci sia sempre qualcosa da imparare. Da giocatore ero uno che si impegnava tanto, ma non certo un fenomeno. Anzi (sorriso). Giocavo in attacco. Tra i miei ricordi più belli direi quando con la Juventus Cresciano conquistammo la promozione in Quarta lega, non ricordo di preciso la stagione, ma in generale tutti gli anni che ho trascorso lì sono stati speciali, giocando in Quinta, Quarta e Terza lega».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «In tutta sincerità rispetto chi è scaramantico, ma io non lo sono, quindi non ho nessun gesto o altro».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Credo che ogni partita abbia la sua storia, indipendente e unica. Ci possono essere coincidenze, ma alle squadre bestia nera non credo proprio».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Ho avuto il piacere e l’onore di essere vice allenatore del Bellinzona nell’anno della ripartenza, 2014, grazie a mister Arno Rossini. Per un tifoso come lo sono io, proprio del Bellinzona, poter allenare la propria squadra è qualcosa di veramente bello ed emozionante. Ed inoltre, la ciliegina sulla torta di quella esperienza, che ancora adesso mentre rispondo a questa domanda mi fa palpitare il cuore, è stata poter “allenare” Kubi (Kubilay Türkyılmaz). Dico allenare ma naturalmente lo metto tra virgolette, perché in realtà io avevo e ho tutt’oggi solo da imparare da un giocatore come lui. Contrariamente forse dall’apparenza di chi non lo conosce è persona umile, competente e generosa. Il primo ad arrivare al campo, con ampio anticipo, e con il sacco di palloni sulle spalle. Nonostante non sia più giovanissimo, credo che farebbe ancora la differenza in tante squadre. Intelligenza, classe, qualità e velocità: non mi sorprenderebbe vederlo ancora oggi lasciare sul posto in velocità qualche difensore delle categorie regionali».

Forse non sarà CODEBORGO ARTORE a vita, ma… «…inevitabilmente non potrà essere Codeborgo Artore a vita. A questi livelli credo che dopo due o tre stagioni sia giusto che un allenatore lasci il posto a qualcun altro, sia per il bene dei giocatori che per il suo».

To be continued…

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