L’INTERVISTA: Juvenal Agnero (Rapid Lugano) “Ci salviamo, faccio 20 gol e divento professionista”

scritto da Roberto Colombo
Juvenal Junior Agnero, ex Milan, oggi al Rapid Lugano con cui nell’ultimo weekend ha realizzato una tripletta

L’attaccante del Rapid Lugano: «Giocavo in un Milan fortissimo, con Donnarumma e Locatelli. Che emozione segnare Old Trasford. I procuratori mi hanno fregato, ma adesso al Rapid sono felice: società seria dove tutti mi hanno accolto benissimo. Il sogno di diventare professionista? Sì, c’è ancora, magari qui in Svizzera»

LUGANO – Intervista a Juvenal Agnero, attaccante del Rapid Lugano (Seconda lega), nell’ultimo weekend di campionato decisivo con la sua tripletta nella vittoria per 5-2 contro il Vedeggio e la conseguente conquista di tre punti che hanno permesso ai biancoblu di uscire dalla zona retrocessione. LA SCHEDA: classe 1998, ventitré anni compiuti lo scorso 29 dicembre, attaccante centrale ma capace di adattarsi anche come esterno, Agnero è originario della Costa d’Avorio ma oggi vive a Varese. La sua prima squadra italiana è stata l’Insubria Calcio, ma ancora giovanissimo, all’età di dodici anni, è stato visto e chiamato dal Milan con cui ha praticamente fatto tutto il settore giovanile, dai Giovanissimi regionali fino alla Primavera, allenandosi anche con la prima squadra e partecipando tre volte al prestigioso torneo di Viareggio. Nel 2017 il passaggio al Picerno (serie D) e successivamente il trasferimento al Sfîntul Gheorghe, squadra della massima serie del campionato di calcio moldavo. Nel gennaio 2020 l’arrivo al Rapid Lugano (Seconda lega) con cui l’anno scorso non ha segnato nemmeno un gol, mentre nell’attuale campionato è già arrivato a quota 8 reti.


CHALCIO – Ciao Junior – so che tutti ti chiamano così – partiamo dalla fine, dalla vittoria di sabato contro il Vedeggio. Hai fatto tre gol. Qual è stato il più bello? E a chi dedichiamo la tua tripletta?

Juvenal Agnero: «Il più bello è stato il secondo, quello del nostro momentaneo 2-2. Reda (Eddarraj, ndr), mio compagno di squadra, ha fatto un gran lavoro. È stato bravissimo a fare uscire il loro difensore e a servirmi il pallone, io l’ho controllato con il sinistro e poi sono rientrato sul destro mettendolo a giro sul secondo palo. Davvero un gran gol in una bellissima azione. Una dedica? Sicuramente a tutta la squadra, al presidente e a tutta la società. Stiamo lavorando tanto, vogliamo salvarci e non ci arrenderemo fino alla fine. Qui mi trovo molto bene. La società è seria. Tutti mi hanno accolto bene. La tripletta è per tutti loro».

CHALCIO – Non possiamo non parlare di Milan. Tra i tuoi compagni di allora c’è oggi qualche giocatore “famoso”? Eri più bravo tu o loro? Il tuo ricordo più bello in rossonero?

Juvenal Agnero: «Eravamo una grande squadra, allenati da mister Cristian Brocchi. Tutti erano bravissimi. Faccio solo due nomi di due miei ex compagni: Gigio Dannarumma (oggi al Paris Saint Germain) e Manuel Locatelli (oggi alla Juventus). Giocavamo in ruoli diversi ed è impossibile fare paragoni, però posso dire che tutti in quella squadra erano fortissimi. Il ricordo più bello è stata una finale fatta a Manchester, torneo Nike Cup, avevo 16 anni, giocavamo contro la Dinamo Zagabria e purtroppo perdemmo 2-1, ma il nostro gol lo feci io e segnare all’Old Trasford è stato qualcosa di incredibile».

CHALCIO – Poi cos’è successo? Perché non sei riuscito a sfondare? Hai perso il treno o sogni ancora il grande calcio, magari in Svizzera?

Juvenal Agnero: «Dopo sono rimasto fregato per colpa dei procuratori. Mi hanno assistito male. Hanno pensato ai loro interessi e non ai miei. È andata come è andata. Dopo il Milan mi ha chiamato il Picerno, che giocava in serie D e cercava la promozione in serie C, ma arrivammo quinti e poi perdemmo i playoff. Dopo Picerno sono andato in Moldavia, dove mi sono trovato molto bene, però mi mancava la mia famiglia così dopo un anno ho deciso di tornare in Italia. Per fortuna l’anno scorso è arrivata la chiamata del Rapid Lugano. Qui voglio dare il massimo, aiutare la squadra a salvarsi e magari riuscire ad arrivare a 18/20 gol. Giocando bene qualche squadra professionistica potrebbe ancora notarmi. Il treno non è passato, sono ancora giovane».

CHALCIO – A proposito di Rapid Lugano: com’è mister Schiavon? E tra i tuoi compagni chi è il più forte di tutti?

Juvenal Agnero: «Mister Schiavon è un ottimo allenatore. È uno che di calcio ne capisce. In questi due anni mi sono trovato molto bene con lui. Tra i miei compagni invece non è semplice fare un solo nome. Ce ne sono parecchi di molto bravi. Però se proprio devo, dico Nabil Diomande (ha un’ottima visione di gioco ed è forte sia fisicamente che come tecnica) e Reda Eddarraj, ottimo trequartista, ha tanta corsa e un’eccezionale capacità di dribbling».

CHALCIO – Da 1 a 10 quante probabilità ha il Rapid di salvarsi? Te la senti ti prometterlo?

Juvenal Agnero: «Da uno a dieci dico 8. Ci salveremo. Certo che posso prometterlo, io ci credo assolutamente».

CHALCIO – Domenica avrete lo scontro diretto con l’Agno, in casa loro, e anche loro hanno un “disperato” bisogno di punti salvezza: quanto finisce?

Juvenal Agnero (risata, ndr): «Spero 3-0 per noi. Io segno una doppietta, l’altro gol non importa, lo lascio segnare a chi vuole, tanto me ne sono ho già assegnati due».

CHALCIO – Un’ultima curiosità. Ho visto che giochi con il N.12 che un tempo era il numero destinato al portiere di riserva, significa che sei bravo anche in porta?

Juvenal Agnero (risata, ndr): «No no, in porta per carità lasciamo perdere. Qui al Rapid Lugano ho scelto il 12 perché è un numero con il quale mi è sempre piaciuto giocare, e poi lo indossava Thierry Henry, che è uno dei miei idoli, un giocatore davvero eccezionale».


LA CLASSIFICA (SECONDA LEGA)

Collina d’Oro 43 pt (17), Malcantone 31 (17), Castello 30 (17), Arbedo 29 (17), Balerna 27 (17), Morbio 27 (17), Vedeggio 24 (17), Sementina 24 (17), Vallemaggia 23 (17), Cadenazzo 18 (17), Agno 16 (17), Rapid Lugano 15 (17), Solduno 13 (17), Coldrerio 9 (17).


 

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