CCJL Allievi B: Lugano, mister Bordogna “l’abbraccio dei miei ragazzi…indimenticabile”

scritto da Roberto Colombo

Una sola sconfitta contro il Bellinzona, “quando in campo l’avversario è stato più bravo bisogna serenamente riconoscerlo»

Nei Coca Cola B prima parte di stagione praticamente perfetta per il Lugano di mister Simone Bordogna. I bianconeri, quando al termine del girone autunnale mancano appena due partite, guidano la classifica con 5 punti sul Bellinzona secondo, grazie a otto vittorie e una sola sconfitta in nove partite (43 gol realizzati e 11 subiti)

Chalcio.com: Mister, inizio di stagione praticamente perfetto, di cosa sei più contento?

Simone Bordogna: Per definirla quasi perfetta dovremo aspettare le ultime due partite di campionato e i test match che avremo tra novembre e dicembre. Per ora sono contento di come la squadra stia applicando i principi di gioco che stiamo portando avanti da inizio anno. A Lugano c’è un’idea comune di proporre un calcio divertente e offensivo, e sono contento di come lo applichiamo.

CH: Dove invece la tua squadra deve ancora migliorare?

SB: C’è sempre tanto da migliorare. A 15/16 anni un ragazzo è a metà strada del suo percorso formativo. L’aspetto tecnico e tattico è facile da migliorare con l’allenamento, ma più difficile è far crescere i ragazzi sotto l’aspetto mentale, cosa su cui mi sto concentrando maggiormente. Al giorno d’oggi è importante avere un giocatore “intelligente”, che con il pensiero riesca ad anticipare la giocata e il tempo, oltre che a sapersi muovere nello spazio.

CH: Unico neo della stagione la sconfitta contro il Bellinzona, cos’è successo?

SB: Credo il Bellinzona abbia meritato di vincere per l’approccio che ha avuto alla partita. Avevano più fame di noi. È stato importante perdere quella partita perché ci ha insegnato molto. Credo che ogni tanto perdere faccia anche bene, l’importante è proporre sempre il calcio e i principi in cui crediamo, poi in campo c’è anche l’avversario e se è stato più bravo bisogna riconoscerlo.

CH: Ok i risultati e il primo posto, ma un allenatore di Allievi B (15/16 anni) cosa può e deve trasmettere ai suoi ragazzi?

SB: Più che un Mister serve un formatore. A 16 anni ti trovi davanti dei ragazzi che non sono più bambini ma che allo stesso tempo non sono ancora uomini. L’aspetto psico-pedagogico è molto importante. Ognuno ha le sue esigenze e quindi bisogna saperli ascoltare e consigliare. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico tattico è importante che un formatore sia preparato, che sia credibile e che creda al 100% in ciò che propone.

CH: Qual è stato il momento più bello in queste prime nove giornate di campionato?

SB: L’abbraccio dei ragazzi dopo il 3-2 contro il Mendrisio a 30 secondi dal fischio finale. Era una partita ricca di significato per me, giocata nello stadio dove ho mosso i primi passi e dove conservo ricordi bellissimi. In quel momento, insieme a tutto lo staff, abbiamo capito di aver creato un gruppo molto unito e fatto di amici ancor prima che compagni di squadra.

CH: Obiettivo stagionale, tuo e della squadra?

SB: Personalmente ho la fortuna di lavorare in una società che mi permette di confrontarmi con chi ha lavorato o giocato nel calcio vero, penso a Manzo, Biffi, Romano, Congedo e De Francesco su tutti, e di poter conoscere nuove frontiere come il Cogi Training o il metodo spagnolo; quindi personalmente spero di crescere come uomo e come allenatore.

Leggi anche questi...