RSL, Sandro Schärer e la pittoresca prestazione di Cornaredo che potrebbe frenarne l’ascesa

scritto da Claudio Paronitti

Nessuno ne parla, perché alla fine dei conti il 3-1 con il Lugano si è sbarazzato del San Gallo è stato talmente chiaro che il contorno sembra futile. Invece, domenica a Cornaredo c’è stato un personaggio che, a modo suo, si è reso protagonista in negativo

Stiamo parlando di Sandro Schärer, il direttore di gara più talentuoso su cui la Swiss Football League punta per riuscire a portare un altro arbitro elvetico ad alti livelli dopo tempo immane. Agli occhi della maggior parte della gente (per non dire tutta), il 30enne argoviese – che dal 2013 fischia in Raiffeisen Super League -, come la maggior parte dei suoi colleghi che scendono in Ticino per dirigere gli incontri dei bianconeri, non ha guadagnato alcun punto a suo favore nella scalata verso l’olimpo delle giacchette nere. Anzi, sembra averne perduti.

La sensazione, che si ripete ogni qualvolta un arbitro oltrepassa il Gottardo, è che non ci si pensa un attimo a sfavorire le formazioni ticinesi quando capita l’occasione. A conferma di ciò, notiamo come il Lugano (per quel che concerne la massima categoria) sia tra le squadre più punite. Il rapporto tra falli commessi e sanzioni disciplinari sembra mostrare che i bianconeri siano dei giocatori che non pensano a giocare a calcio, bensì a “picchiare e basta”. Un messaggio che non deve passare e che, se qualcuno valuta esclusivamente dal numero di cartellini comminati, incolla un’evidente etichetta alla rosa sottocenerina.

Tornando alla prestazione alquanto approssimativa di Sandro Schärer, la particolarità (o la stranezza) sta nel fatto che proprio contro il San Gallo si sia osservata una direzione di gara pittoresca, mentre in altre partite la quasi perfezione regna sovrana. Perché?

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