Partita fotocopia di quella dello scorso 28 luglio con un Chiasso discreto per circa 60′ prima di crollare, vittima dei propri stessi errori.
Nel gelo del “Riva IV” si sono ritrovati 300 spettatori che hanno appreso dalla lettura delle formazioni l’ennesimo stravolgimento di una squadra che già priva dell’infortunato Rey, degli squalificati Farrugia e Ceesay, si è presentata senza Soumah e capitan Belometti, esclusi dai 18. Fedele alla propria linea, Abascal valuta i migliori che hanno lavorato durante la settimana e non fa sconti a nessuno, salvo ritrovarsi a piangere la quinta sconfitta nelle ultime sei partite.
Eppure, i rossoblu non hanno affatto demeritato, specie in un primo tempo giocato meglio della capolista, inspiegabilmente prudente e votata all’attesa. Il Chiasso fa un figurone facendo girare bene la palla e giocando con ordine, sfruttando la serata di vena di un buon Soumare e la solita buona partita di Abedini. E’ però dopo una decina di minuti nel corso della ripresa che la squadra si mette in ginocchio da sola: le due reti dello Xamax sono autentici regali della difesa rossoblu.
Il primo è concessione di Kabacalman che si addormenta palla al piede offrendo la ripartenza micidiale neocastellana conclusa dal mancino preciso di Tréand. Il secondo lo confeziona Martignoni: il numero 13 momo si fa soffiare ingenuamente palla da Ramizi che partito in situazione di due contro zero si è tolto la soddisfazione di regalare a Nuzzolo la sfera buona per interrompere il digiuno. Sul 2-0 il Chiasso ha provato a riprendersi, ma è stato lo Xamax a trovare ancora la rete nel finale con Doudin. Nonostante la pesante punizione il Chiasso non ha sfigurato anche se il passivo avrebbe potuto essere ancor più pesante in una seconda metà della ripresa giocata senza testa. Da segnalare anche una rete annullata per off side a Nuzzolo e un palo di Doudin. A venti minuti dal termine, Abascal ha fatto debuttare in Challenge League Bruno Gennari arrivato durante la pausa dopo aver giocato la prima parte di stagione con il FC Mendrisio.
LE FORMAZIONI
