AC Taverne, mister Meroni: «Un pari avrebbe accontentato tutti. Ma dopo un tale gesto si può solo restare meravigliati»

scritto da Claudio Paronitti

La 1a giornata della stagione agonistica 2021-2022 del Taverne è stata una specie di «remake», ma a campi invertiti, della sfida che, solamente un paio di mesi or sono, aveva di fatto estromesso il Mendrisio dalla corsa-promozione e mantenuto vivi i sogni di ascesa dei gialloneri

Questa volta, sul terreno del Campo Comunale del Magnifico Borgo, il sorriso si è notato sui volti della squadra di casa, riuscita a fare il «break» negli istanti decisivi del match. Come capita in ogni dopo-partita, abbiamo avuto il piacere di contattare i tecnici delle formazioni «nostrane», chiedendo loro un parere sui novanta minuti appena andati agli archivi. Ecco, di seguito, cosa ci ha rivelato mister Damiano Meroni.

Un derby per iniziare e il risultato finale di 3-2. Lo ritieni corretto?

«Il risultato del campo è questo e bisogna accettarlo e archiviarlo. Poi si può discutere all’infinito e analizzare il tutto per trovare giustificazioni, ma la sostanza relativa ai tre punti non cambia».

E che analisi hai potuto trarre a mente fredda?

«Comincerei con il dire che la fase difensiva delle due squadre è risultata carente (per noi una situazione abbastanza inusuale, considerate le ultime stagioni). Ciò ha favorito in modo preponderante gli attacchi, dove specialmente per quanto proposto nel primo tempo, dovevamo rientrare alla pausa con un paio di reti di vantaggio. Non è successo, in quanto siamo stati insufficienti per le situazioni create negli ultimi 30 metri. Nel secondo tempo siamo comunque passati in vantaggio sull’1-2 , ma abbiamo “regalato” la rete del pareggio troppo presto, non riuscendo a trattenere una palla in uscita a centrocampo abbastanza semplice».

Prima del 2-2 , vi è stato l’episodio del «gol-non gol» sulla linea di porta, che avrebbe potuto trasformare il risultato in un 1-3…

«Lo dicevo prima, possiamo discutere all’infinito sull’episodio. Ero dalla parte opposta, il segnalinee era invece posizionato in modo ottimale e non lo ha concesso. In quel momento, passare in doppio vantaggio poteva risultare decisivo, ma così non è stato».

E poi il finale, che per chi lo subisce, non si vorrebbe mai vivere…

«Possiamo dire che, per tutti gli episodi successi, le assenze da ambo le parti, l’approssimativo stato di preparazione fisica di qualche giocatore, dopo la rete del 2-2 la divisione dei punti sarebbe andata bene a tutte e due squadre. Ma poi ci sta la giocata individuale, sulla quale si può rimanere solo meravigliati dal gesto, senza dimenticare come abbiamo concesso la punizione stessa…».

E ora?

«Semplice. Si ritorna sul campo quest’oggi con davanti a noi 25 partite per migliorare quanto fatto in modo non ottimale in questa prima partita, e riproponendo quelle cose che hanno messo in difficoltà il Mendrisio».

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