UEFA Regions’ Cup: il comunicato dei giocatori

scritto da Redazione

UEFA REGIONS' CUPDura presa di posizione da parte dei giocatori selezionati per partecipare alla fase di qualificazione della UEFA Regions’ Cup 2016-2017.

Con una lettera inviata alla FTC, i giocatori rappresentanti del Canton Ticino nella fase di qualificazione giocata nel mese di Giugno a Nyon hanno voluto esprimere il proprio dissenso nei confronti degli avvenimenti che hanno infine consigliato alla Federazione Ticinese di ritirare il ricorso nei confronti della rappresentativa del Canton Ginevra. Pubblichiamo di seguito – a richiesta – la lettera firmata da capitano e vice capitano.

Egregi Signori,

in nome di tutti i giocatori della Selezione scesa in campo lo scorso 18/19 giugno a Nyon nel torneo di qualificazione alla “UEFA Regions’s Cup”, vi inviamo la presente lettera in cui intendiamo evidenziare la nostra posizione, la quale non è mai stata presa in considerazione fin’ora, dissociandoci in modo categorico dal comportamento avuto dalle diverse parti coinvolte. Questo è fatto in nome dell’amore per questo sport e per l’idea di un calcio pulito, praticato nel rispetto delle regole come da voi predicato da tempo.

È con grandissimo stupore e molto rammarico che abbiamo preso conoscenza della vostra decisione, dalla quale ci dissociamo in maniera categorica, secondo cui a rappresentare la Svizzera al Torneo intermedio che avrà luogo in Moldavia, sarà la rappresentativa del Canton Ginevra. È evidente e incontestabile che una violazione del regolamento ha avuto luogo.

Indipendentemente da come questo sia potuto accadere, troviamo inspiegabile come, nonostante il lungo tempo a disposizione delle Federazioni per allestire una rosa di 18 giocatori, la Federazione ginevrina abbia in ogni caso allineato un giocatore il quale non rispettava in maniera evidente i criteri imposti dal “Regolamento per il torneo di qualificazione per la UEFA Regions’s Cup”, specificamente il suo art. 3 let. g.

Ci teniamo inoltre a sottolineare che, visto il ritiro della Selezione del Canton Neuchâtel per l’ultima gara in programma, se la nostra Selezione non avesse onorato fino all’ultimo minuto la sfida contro la selezione del Canton Vaud, la selezione ginevrina non avrebbe potuto trovarsi in questa situazione.

Altrettanto grave reputiamo la mancata presa di posizione da parte degli organizzatori della manifestazione, ossia la Lega Amatori, la quale davanti a una violazione evidente del regolamento, in maniera inspiegabile, non ha preso alcun provvedimento. Se, come evidenziato nella Comunicazione della Federazione Ticinese di calcio in data 19 luglio 2016, quest’ultima avesse effettivamente approvato lo schieramento del giocatore in questione, un altro errore grossolano sarebbe stato commesso.

La nostra intenzione non è quella di condannare gli autori degli eventuali errori ; infatti, come sbagliamo noi giocatori in campo, si può sbagliare anche fuori. Quello che chiediamo é una presa di coscienza da parte di chi questi errori li ha commessi, riconoscendoli e assumendosi le proprie responsabilità, cambiando il corso degli eventi.

Per un giocatore del calcio amatoriale, la massima aspirazione è di arrivare a giocare alla UEFA Regions’s Cup. Come le Federazioni si attendono massimo impegno e rispetto delle regole da parte dei giocatori, noi ci aspettiamo la massima professionalità e serietà da parte degli organi competenti nell’organizzazione di una manifestazione di tale portata, organizzata sotto l’egida dell’UEFA, in assenza della quale tutta la credibilità e il prestigio della competizione verrebbe a mancare.

Il rispetto delle regole è una condizione necessaria al buon funzionamento di qualsiasi competizione, in caso contrario si verrebbe a creare una situazione di totale confusione ed anarchia, nella quale ogni Federazione potrebbe sentirsi in diritto di non rispettare i principi contenuti nei regolamenti, vista l’assenza di conseguenze. Ci sentiamo in queste senso di citare Charles Lemesle, il quale afferma che in molti casi “si fanno le regole per gli altri, e delle eccezioni per se stessi”.

Sulla base di quanto esposto in precedenza, noi giocatori ci sentiamo traditi da tutto quello che ci sta girando attorno.

Ci sentiamo traditi dal fatto che già due anni fa, durante la qualificazione alla stessa manifestazione, in occasione della partita “secca” tra la Federazione ticinese e quella vodese, quest’ultima aveva schierato almeno tre giocatori i quali non rispettavano i criteri di selezione, avendo già disputato delle gare di Challenge League. In quella situazione, il regolamento non era stato rispettato e restando in silenzio, già in quell’occasione, la nostra selezione subì un danno. Purtroppo, dobbiamo notare con grande dispiacere che a distanza di due anni le cose non sono cambiate, ragione per cui non riusciamo a trattenere la nostra rabbia.

Ci sentiamo traditi dalle promesse e dalle premesse iniziali fatte dal Presidente della FTC Fulvio Biancardi e dal Presidente della Sezione tecnica Silvano Beretta, i quali al primo allenamento della nostra Selezione, dopo averci portato i saluti di tutta la Federazione, avevano messo la faccia davanti a noi giocatori e allo staff tecnico, promettendoci massima professionalità e sostegno, chiedendoci in cambio di portare in alto il nome del nostro Cantone.

Questo, nel momento decisivo, è venuto completamente a mancare. Ci chiediamo dunque come in futuro queste persone potranno ancora guardarci negli occhi e parlarci, quando alle loro parole non hanno dato seguito, anche perché la nostra impressione è che esse abbiano guardato più al loro interesse, non pensando al gruppo che ha onorato fino in fondo la competizione e il Ticino, guadagnandosi in maniera leale la qualificazione.

Non ci spieghiamo il motivo per cui la Federazione, dopo aver fatto un lavoro impeccabile (organizzazione degli allenamenti, pubblicità, staff tecnico, etc.), nel momento chiave e con una squadra che ha dimostrato il meglio sul campo, possa non aver fatto tutto il possibile per difendere i diritti acquisiti in maniera legittima dalla nostra Selezione.

Noi giocatori avremmo preferito che la Federazione ticinese di calcio fosse andata fino in fondo, tentando di far valere i nostri diritti, dando seguito alle promesse fatte, e nel caso in cui dei problemi si fossero manifestati, avrebbe indetto una riunione, nella quale avremmo trovato, insieme, una soluzione, capendo le loro difficoltà ed eventualmente rinunciando alla qualificazione.

Così facendo, invece, noi giocatori non capiamo il motivo per cui siamo stati iscritti al torneo e la ragione per cui, in un primo momento, un ricorso è stato inoltrato. Quello che ci da estremamente fastidio, è che poche persone abbiano deciso per tutti, non prendendo in considerazione le parole dette in passato.

Noi giocatori dovremmo, e avremmo voluto, rimanere estranei a queste vicissitudini ma vedendo il corso degli eventi, ci sentiamo in obbligo di prendere una posizione dura e chiara sulla questione. Non vogliamo che ragioni completamente estranee al terreno di gioco influenzino le decisioni che ci riguardano direttamente.

Ci sentiamo traditi dalla Lega Amatori in quanto, dopo aver organizzato la manifestazione, essersene assunta l’onere e l’onore e creato i relativi regolamenti, non ha adottato una presa di posizione incondizionale, riconoscendo i diversi errori commessi. Noi giocatori sappiamo l’importanza della Lega Amatori per le varie Federazioni, a maggior ragione facciamo notare gli errori capitati nel tempo per far si che nel futuro essi non si ripetano più. Troviamo tuttavia strano che dei semplici giocatori debbano scrivere una lettera di tale portata per rimettere un po’ di ordine.

Ci sentiamo traditi dalla Federazione del Canton Ginevra, dal momento in cui si “nasconde” dietro a colpe altrui per giustificare un proprio errore grossolano. Siamo sicuri che se fosse stato il contrario, il Canton Ticino si sarebbe comportato diversamente, accettando le conseguenze del proprio errore, ritirando la propria candidatura, dal momento in cui le partite si vincono anche al di fuori del terreno di gioco.

In conseguenza, noi giocatori chiediamo alle diverse parti l’assegnazione dell’immediata vittoria della nostra Selezione o, visto che l’accordo trovato dalle varie parti non rispetta le condizioni poste dal regolamento, la disputa di una partita secca di 90 minuti, al termine dei quali la Selezione vincitrice rappresenterà la Svizzera al torneo intermedio. Quest’ultimo si svolgerà a novembre, se le varie parti hanno davvero l’intenzione di rimediare ai propri errori, il tempo a disposizione non manca, ciò che permetterebbe di riacquistare la credibilità e la fiducia venuta meno.

Noi chiediamo unicamente, nel rispetto delle regole, che a parlare sia il campo, la lealtà sportiva e l’onestà intellettuale.

Per concludere, ci teniamo a ricordare che l’ASF rispetta ed esige il rispetto da parte di tutti, del Codice di comportamento dell’UEFA, che contiene i punti seguenti :

  • Rispetta gli avversari, gli arbitri, i compagni di squadra, i funzionari e i tifosi, sia nelle parole che nei fatti.
  • Impegnati contro intimidazioni, aggressioni, simulazioni e doping.
  • Battiti per un gioco senza violenza, corruzione, sfruttamento, ecc.
  • Rispetta le regole, i regolamenti, le direttive sul fairplay, ecc.
  • Accetta le sconfitte con dignità.
  • Dai sempre il meglio sia nella prestazione di gioco che nel tuo comportamento.
  • Condividi il tuo sapere per la tutela e lo sviluppo del calcio.
  • Assumiti la responsabilità delle tue azioni.
  • Sii consapevole degli effetti che producono un modo di esprimersi emotivo e i comportamenti negativi.
  • Promuovi un calcio sicuro e leale, caratterizzato da passione e da un elevato livello tecnico.

In attesa di un vostro cortese riscontro, l’occasione ci è gradita di porgerle i nostri più distinti saluti.

                                                                                  ALEX DJURIC Capitano

                                                                                  ANDREA MARETTI Vice Capitano

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