Terza Lega 2: Minusio, mister Barloggio “Senza sogni è inutile fare questo sport, ma bisogna lavorare”

scritto da Roberto Colombo
minusio Barloggio Alessandro all 2023

Mister Alessandro Barloggio (Minusio)

L’allenatore del Minusio Alessandro Barloggio: «Settembre sfortunato. La coppa? Ci tenevamo, ma non era il nostro obiettivo primario. Marchini e Selmani porteranno concretezza, ma il gol non è mai stato un problema. La squadra ha sempre lavorato bene. Losone, Moderna, Makedonija, Solduno, e anche Biaschesi, difficile scegliere l’avversaria più pericolosa»

MINUSIO – Intervista ad Alessandro Barloggio, del Minusio (26), che ha chiuso il girone di andata del gruppo 2 di Terza lega in seconda posizione, -3 dalle due capolista Moderna (29) e Losone (29), e in piena corsa promozione.

CHALCIO – Alessandro complimenti, il Minusio ha chiuso la prima parte della stagione in piena corsa per quello che deve essere il suo obiettivo, ovvero la promozione, giusto? Peccato solo per quel settembre nero in cui è arrivata soltanto una vittoria e siete stati eliminati dalla coppa Ticino dal Riviera (Quarta lega), cos’è successo?

Alessandro Barloggio: «Una precisazione: il nostro primo obiettivo non è la Seconda lega, ma migliorare e affrontare sempre nuove sfide. Poi è vero che vogliamo fare sempre meglio e stare in alto, che poi, tradotto, sarebbe arrivare in uno dei primi due posti, però dire che puntiamo alla Seconda lega non è la stessa cosa. Venendo alla seconda parte della domanda, a settembre abbiamo dovuto convivere con qualche assenza importante, come per esempio quelle di Andrea Minelli e Patrick Pierantoni, ma non abbiamo mai fatto brutte partite. Parlerei più di un settembre sfortunato, perché in tutte le partite abbiamo sempre creato tanto, ma per un motivo o per l’altro la palla non voleva entrare. La coppa invece è più difficile da spiegare, ci tenevamo certo, non dico il contrario, ma non era il nostro obiettivo primario. Il Riviera quella partita l’ha preparata meglio di noi, hanno giocato con tanto agonismo e alla fine hanno meritato di vincere. Faccio più i complimenti a loro, piuttosto che critiche ai miei».

CHALCIO – Dopo invece cos’è cambiato?

Alessandro Barloggio: «Dopo quelle tre/quattro settimane in cui i risultati non arrivavano abbiamo ripreso a lavorare forte. Forse è tornata, ma non sono le parole giuste, un po’ di quella umiltà che anche solo inconsciamente le prime vittorie avevano sopito. Diciamo che ci siamo di nuovo messi sotto come abbiamo sempre fatto. Però, come ho già detto, non sarei onesto a dire che i ragazzi a settembre non hanno affrontato le partite con la giusta mentalità, perché le prestazioni ci sono sempre state. Forse la cosa più giusta da dire è che da ottobre in avanti la squadra ha raggiunto la sua forma migliore. Con il top della condizione sono anche arrivati i risultati migliori».

CHALCIO – Vi manca un bomber vero, ma siete comunque il miglior attacco del campionato (33 gol contro i 31 del Solduno ed i 30 della Moderna): significa che l’allenatore vale più dei giocatori?

Alessandro Barloggio: «Per me conta la squadra. Da noi segnano tanti giocatori diversi. Questo è sintomo che gli sforzi fatti in questo anno e mezzo stanno pagando, sono stati utili. Per me sono importanti le funzioni dei giocatori, non il loro ruolo: non mi interessa che si parli di centrocampisti, difensori, attaccanti oppure bomber, a me interessa che il ragazzo e la squadra faccia un certo tipo di lavoro e che attraverso questo si creino occasioni che poi possono portare a segnare e a vincere le partite. Poi è vero che davanti forse ci è mancato qualcosa, perché sono arrivati meno gol delle tante occasioni che abbiamo costruito, quindi l’arrivo sia di Bautista (Marchini, ndr) sia di Arber (Selmani, ndr) in questo senso potrà aiutarci, probabilmente ci sarà un po’ più di concretezza, ma come hai ricordato anche tu il gol sin qui non è mai stato un vero problema».

CHALCIO – Mister Morandi (Losone) vi ha tirato una bella gufata dicendo che siete la squadra da battere. Ricambiamo il favore?

Alessandro Barloggio: «Ci sono diverse squadre che secondo me posso ambire alle prime posizioni. Il Losone è certamente una di queste. Ha caratteristiche per fare molto bene in Terza lega, sono continui, quadrati, hanno giocatori e un allenatore bravo. Anche il Makedonija è un’avversaria tosta, il loro allenatore è molto bravo e anche loro hanno tanto spirito di gruppo. Senza poi dimenticare il Solduno che negli ultimi anni è sempre lì davanti a giocarsi le prime posizioni. Forse al Solduno in queste stagioni è mancata un po’ di continuità, ma attenzione che sono forti, possono rientrare, e hanno giocatori moto validi. Infine ci sono anche i Biaschesi. Loro mi hanno impressionato meno, però la classifica dice che sono una squadra forte, diversamente non sarebbero dove sono».

CHALCIO – E poi c’è la Moderna, contro di loro siete usciti con le ossa rotte?

Alessandro Barloggio: «Mi hai interrotto, ma stavo dicendo proprio della Moderna. Bella squadra. In loro mi sembra di rivedere il Tenero dello scorso anno. Hanno tanto spirito di gruppo, e questa è una bella cosa, che può fare la differenza. Saranno pericolosi fino alla fine. Contro di loro abbiamo perso l’unica partita di questo campionato, ma è stata una gara particolare. Loro si sono portati in vantaggio con un gol pazzesco, di Siqueira Gallo da metà campo (letteralmente). Gallo ha recuperato una palla, si è girato in un fazzoletto e ha tirato di prima intenzione, gol rocambolesco, ma bellissimo, è stato bravo. Poi noi siamo cresciuti tornando in partita e pareggiando quando mancavano quindici minuti alla fine. Sull’1-1 ci siamo sbilanciati in avanti perché credevamo di poter vincere, invece ci siamo scoperti e siamo stati puniti in contropiede all’80’, poi il definitivo 3-1 è arrivato in pieno recupero».

CHALCIO – Chiudiamo tornando sul Minusio. “Porto il Minusio in Seconda lega e poi mi aspetto la chiamata da una big” è una frase che potresti dire?

Alessandro Barloggio: «No, no. Per me adesso c’è solo il Minusio. Poi per il futuro si vedrà. Sono un allenatore ambizioso, alleno da 13 anni, da quando ne avevo sedici e ho dovuto smettere di giocare. Voglio fare le cose per bene e mi impegno perché sia così. Naturalmente ho anch’io dei sogni, che cercherò di realizzare. Se non si hanno dei sogni è inutile fare quello che si fa. Poi però, perché le cose vadano bene, devono incastrarsi un po’ di cose e bisogna anche trovare l’ambiente giusto, dove sia abbia la voglia di lavorare in un certo modo. E al Minusio questa voglia e questo ambiente ci sono. Sono contento qui».


LA CLASSIFICA (TERZA LEGA, GRUPPO 2)

Moderna 29 pt (13), Losone 29 (13), Minusio 26 (13), Biaschesi 25 (13), Solduno 22 (13), Makedonija 22 (13), Audax Gudo 21 (13), Gordola 16 (13), Pro Daro 16 (13), Giubiasco 14 (13), Intragna 14 (13), Semine 11 (13), Verscio 6 (13), Camorino 3 (13). *Tra parentesi le partite disputate


TERZA LEGA – REGOLAMENTO: PROMOZIONI / RETROCESSIONI

CASO 1 Nessuna squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:

  • Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
  • Promozione in Seconda lega della squadra vincente dopo spareggio su campo neutro tra le seconde classificate dei due gruppi.
  • Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.

CASO 2 Una squadra ticinese retrocessa dalla Seconda interregionale:

  • Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
  • Quattro retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi.

CASO 3 Due squadre ticinesi retrocesse dalla Seconda interregionale:

  • Promozione in Seconda lega delle due vincitrici dei due gruppi.
  • Cinque retrocessioni in Quarta lega: tredicesima (penultima) e quattordicesima (ultima) squadra classificata di entrambi i due gruppi, e della peggior dodicesima (terzultima) classificata dei due gruppi secondo i seguenti criteri: 1) Peggior coefficiente tra punti acquisiti / gare disputate; 2) Peggior coefficiente classifica fair play; 3) Peggior coefficiente tra le reti segnate e le reti subite.

 

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