SFL, presa di posizione a seguito dell’odierna sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla Superlega: «Il calcio non è in vendita»

scritto da Claudio Paronitti
Claudius Schäfer - © sfl-org.ch

Claudius Schäfer – © sfl-org.ch

Nell’odierno pomeriggio, la Swiss Football League (SFL) ha preso una posizione netta nei confronti della sentenza della Corte di Giustizia Europea circa la causa C-333/21 concernente la creazione della Superlega

La SFL – si legge nel comunicato diramato – aderisce coerentemente al principio fondamentale secondo cui l’accesso alle competizioni europee per club dovrebbe essere organizzato esclusivamente attraverso le prestazioni nelle competizioni nazionali annuali. Inoltre, la SFL sostiene esplicitamente il modello sportivo europeo e rifiuta le competizioni al di fuori della piramide calcistica.

I campionati nazionali con le loro date uniche nel fine settimana sono al centro dell’entusiasmo di tutti gli appassionati di calcio. Questa unicità deve essere tutelata con tutti i mezzi affinché i migliori club del Paese possano dare il loro prezioso contributo all’intera piramide calcistica delle regioni.

Lo sviluppo del calcio professionistico per club dipende da un equilibrio complementare tra i campionati nazionali e le competizioni europee per club. Siamo pronti a lavorare con tutte le parti interessate per rafforzare il calcio professionistico europeo, ma non a beneficio dei singoli individui e mantenendo costantemente la solidarietà finanziaria per il calcio europeo nel suo insieme.

Claudius Schäfer, direttore generale della Swiss Football League, afferma: «Continueremo a fare tutto il possibile affinché i nostri club possano continuare a qualificarsi per le competizioni europee per club attraverso prestazioni eccezionali nelle competizioni nazionali. Se questo percorso attraverso la prestazione a livello nazionale non esistesse più, il sogno di gloria europea sarebbe finito per i club svizzeri. Il calcio non è in vendita».

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