Russia 2018, Germania salvata dalla pennellata da urlo di Kroos

scritto da Claudio Paronitti
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La Germania riesce a venire a capo di una ultra-difensiva Svezia, riuscendo a rimontare lo svantaggio del primo tempo. Reus al 48′ e Kroos al 95′ rispondono a Toivonen, in gol al 32′. Il Gruppo F è più aperto che mai

I dettami di Joachim Löw della vigilia vengono recepiti al meglio dagli undici in campo. Con alcuni cambiamenti nella formazione titolare rispetto alla sconfitta iniziale con il Messico – tra cui l’inserimento di Antonio Rüdiger, Jonas Hector, Sebastian Rudy e Marco Reus – la Germania inizia la sfida dominando e costringendo la Svezia, messa in campo con uno scolastico 4-4-2, a difendere a oltranza e a ripartire velocemente. Già al 3′ la Mannschaft si procura un’enorme occasione per schiodare il punteggio con un tiro a botta sicura di Julian Draxler, respinto con affanno da Robin Olsen. Ancora il giocatore del Paris Saint Germain con un esterno sinistro e un cross di Reus mettono in seria difficoltà la difesa scandinava.

Con un dominio assoluto (nel primo quarto d’ora) è quasi inevitabile subire dei contropiedi. È ciò che accade al 13′ quando Marcus Berg viene lanciato in profondità e solo un’uscita perfetta di Manuel Neuer impedisce alla Svezia di aprire le marcature. Non succede praticamente nulla fino al 32′, con il gioco che ristagna a centrocampo. La “Blågult”, come nella sua storia recente, è talmente efficace in zona offensiva che si porta in vantaggio con un gran gol di Ola Toivonen, che stoppa a seguire un assist di Victor Claesson e infila Neuer anche grazie alla decisiva, leggera, deviazione di Rüdiger.

Lo stesso centrocampista del Krasnodar è un po’ egoista e la vera occasione per il raddoppio sfuma. Il 26enne avrebbe dovuto passarla all’accorrente Berg, che all’ultimo secondo dei recuperi si tuffa su una punizione dalla destra, colpisce molto bene, ma Neuer, l’unico della Germania a farsi notare in positivo, non vuole andare al riposo sotto di due reti e, con la punta delle dita, devia la pericolosissima conclusione dell’attaccante dell’Al Ain. Poco prima, Jérôme Boateng, vedendo Olsen lontano dai pali, prova un sinistro beffardo dal limite che termina a lato di un niente.

Esce Draxler, entra Mario Gomez e la Germania pareggia. Proprio il neo-entrato spizza il cross di Timo Werner e l’accorrente Reus gira volutamente la palla con l’interno del ginocchio e supera Olsen. Il ritmo elevato imposto dai tedeschi mette in seria difficoltà la difesa svedese, che, al contrario di ciò che è accaduto a inizio gara, non riescono a mantenere inviolata la propria porta. Ora la selezione bianconera spinge alla ricerca del punto del raddoppio. Che non arriva quando Reus vuole impostare un colpo di tacco improponibile su cross rasoterra di Joshua Kimmich. Siamo al 60′ e la sfida è sempre bloccata sull’uno a uno.

Gli uomini di Löw sono tenuti in scacco dalla tattica ai limiti del provincialismo preparata da Janne Andersson. I gialloblù escono raramente dalla propria difesa, subendo cross su cross, ma non permettendo ai quattro attaccanti germanici di gonfiare la rete. Nemmeno Werner, lasciato solo da Andreas Granqvist, in girata riesce a superare Olsen. Gli ultimi dieci minuti sono diventano di totale sofferenza per la Germania. Il tutto per colpala di Boateng, il quale, già ammonito, si vede sventolare il secondo giallo (sacrosanto) dal direttore di gara polacco Szymon Marcziniak, che manda il giocatore del Bayern Monaco a fare una doccia anticipata.

All’88’, nonostante l’uomo in meno, i tedeschi vanno vicinissimi alla remuntada con un colpo di testa potente di Gomez. Olsen è sulla traiettoria e respinge in corner con una deviazione più per i fotografi che altro. L’assedio finale porta all’incredibile palo colpito da Julian Brandt al 92′. Poi, un’ingenuità di Jimmy Durmaz al 95′ regala una punizione da fuori area (anche se da posizione defilata) alla Germania. Toni Kroos calcia come solo lui sa, mandando in visibilio la Mannschaft, fino al golazo del centrocampista del Real Madrid praticamente fuori dalla competizione.

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