Europei Femminili, una debilitata Svizzera combatte sino alla fine, inchinandosi solo di misura alla più quotata Svezia

scritto da Claudio Paronitti

Sul terreno di Bramall Lane a Sheffield è andata in scena nel tardo pomeriggio di oggi la seconda partita del Gruppo C dei Campionati Europei Femminili di Svezia e Svizzera. Il risultato finale di 2-1 lascia tutto ancora aperto verso l’ultimo incontro del girone, in programma in contemporanea domenica alle ore 18:00. Anche se le rossocrociate necessitano di un exploit per raggiungere la fase a eliminazione diretta

Seppur debilitate dalla gastroenterite intestinale che le ha colpite dopo la sfida d’apertura pareggiata contro le lusitane, le rossocrociate avviano il duello con le più quotate avversarie in maniera molto attenta e combattiva, venendo dominate dal punto di vista terroriale ma chiudendo qualsiasi spazio disponibile. Sapendo che le opportunità possono venir create con veloci ripartenze, ecco che la prima vera occasione da rete capita proprio alle ragazze di Nils Nielsen appena superata la mezz’ora di gioco. Un inguardabile passaggio a ritroso di Magdalena Eriksson, che manca completamente di precisione per Nathalie Björn, manda in contropiede Ramona Bachmann, la quale scatta in profondità, arrivando però con il fiato corto al momento di andare alla conclusione, che si spegne tra le braccia di Hedvig Lindhal. Un buon primo tempo, specialmente su sponda elvetica, termina senza reti all’attivo su ambo i fronti.

Nella ripresa, le protette di Petar Gerhardsson aumentano la loro pressione. La ghiotta chance per aprire le marcature capita a Stina Blackstenius, il cui destro viene bloccato in due tempi da un intervento strepitoso di Gaëlle Thalmann. Un minuto più tardi, al cinquantatreesimo, Fridolina Rolfö viene pescata ottimamente tra Luana Bühler e Viola Calligaris e sblocca il punteggio con un mancino sul primo palo. Non trascorrono che un paio di giri di lancetta ed ecco l’immediato pareggio svizzero. Un cross di Ana-Maria Crnogorčević viene respinto malamente da Hedvig Lindhal direttamente sul destro di Ramona Bachmann, che controlla, si coordina alla perfezione e fa partire uno stupendo destro a giro che s’infila nell’angolo sinistro della porta a mezza altezza. Risposta migliore allo svantaggio non avrebbe potuto registrarsi.

Il prossimo momento forte della gara arriva al settantesimo e un’uscita alta un po’ approssimativa di Gaëlle Thalmann, che cade a terra dopo un contatto involontario con Luana Bühler. La palla le sfugge dai guanti e giunge sul mancino di Stina Blackstenius, la cui conclusione a botta sicura è respinta provvidenzialmente sulla linea di porta da Viola Calligaris. Dall’altro lato del campo, Coumba Sow vede il suo colpo di testa ribattuto da un avversaria a seguito di un calcio d’angolo. A undici dal novantesimo, una favolosa conclusione incrociata dal limite di Hanna Bennison riporta le svedesi avanti di un gol. Il colpo del possibile kappaò arriva all’ottantottesimo con il tris calato da Rebecka Blomqvist, il cui punto è però annullata dal VAR per un leggero fuorigioco, mentre quello al novantaquattresimo è talmente evidente che la chiamata della prima assistente è assolutamente corretta.

La sconfitta odierna lascia ancora più amaro in bocca alle elvetiche, perché se avessero fornito la medesima prestazione con il Portogallo, la gara d’esordio non si sarebbe chiusa con un misero pareggio.

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