RSL, Young Boys-Lugano, Fabio Celestini: «Sono deluso perché abbiamo subito due reti assolutamente evitabili»

scritto da Claudio Paronitti

Il Lugano ha incassato la prima sconfitta stagionale sul terreno sintetico dei duplici campioni svizzeri in carica dello Young Boys e mister Fabio Celestini fatica a digerire il kappaò, ma solo per il modo in cui è giunto

Nella classica conferenza stampa post-partita, che ha avuto luogo nella “pancia” dello Stade de Suisse, il tecnico bianconero ha analizzato così i novanta minuti disputati dai suoi ragazzi nella capitale federale:

«Trovo che da parte nostra sia stato un incontro amaro, nel senso che abbiamo subito due reti che avrebbero potuto essere evitate. In particolare, mi riferisco al primo subito da una rimessa laterale. È questo che mi dispiace di più di questo pomeriggio, perché fino a quel momento la squadra ha tenuto bene il campo. Poi, questa rimessa in gioco ha tolto gli equilibri alla partita. Nella prima frazione ci sono state due altre chance, una per parte con Nicolas Moumi Ngamaleu e Mattia Bottani. Nella ripresa, quando volevo far entrare Carlinhos Junior e Filip Holender per essere più offensivo, abbiamo subito il due a zero al termine di un’azione un po’ “confusa”, che dovevamo assolutamente evitare. Commettendo degli errori del genere è giusto che alla fine l’avversario ne approfitti. La vittoria dello Young Boys è giusta».

«Sono deluso, perché abbiamo subito due gol che non dovevamo prendere. Prima del loro vantaggio abbiamo avuto tre calci d’angolo a nostro favore, i ragazzi erano ben messi in campo e la squadra si sentiva bene e ha effettuato anche qualche sortita offensiva interessante. Ho avuto la sensazione di essere “dentro la partita”. Sapevo che la partita si sarebbe giocata sui dettagli, ma sentivo anche che la squadra era entrata nel match come doveva. Il piano stava funzionando e avevo la sensazione che potevamo fare davvero qualcosa di valoroso. Poi, è chiaro che l’YB ha sempre la qualità per segnare dei gol. Su entrambe le reti giallonere credo che potevamo fare decisamente di più».

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