RSL, Servette-Sion, Lionel Pizzinat: «Ho dei ricordi indelebili, oggi come allora tutti conoscono il significato di questo derby»

scritto da Claudio Paronitti

Lionel Pizzinat – © Servette FC

Nella prima serata di oggi il Servette affronterà il Sion nel quadro della 2ª giornata di Raiffeisen Super League

Per presentare il duello tutto romando, il sito web ufficiale del club granata ha incontrato Lionel Pizzinat, ex calciatore e ora membro dello staff tecnico ginevrino.

Cosa rappresenta lo scontro intercantonale – «Ho avuto una carriera di giocatore relativamente lunga. Dunque, quando si parla di derby, mi vengono in mente tante immagini. Quando ero più giovane, andavo a vedere questi incontri alle Charmilles, poi ho avuto la possibilità di giocare questi duelli. Ciò che mi rimarrà per sempre nel profondo del cuore è la sconfitta nella finale di Coppa nel 1996. Avevo 18 anni e giocai nel periodo in cui ho perso mio papà. Abbiamo vissuto tanti stati d’animo, dalla gioia per guidare 2-0 allo sconforto per il kappaò finale. Nelle mie memorie rimangono la promozione in Super League e il famoso 0-4 al Tourbillon. Il 4-0 alla Praille è un altro momento che rimarrà nella storia. Quest’ultima per me è la più importante, in quanto è stata conquistata negli ultimi istanti della presidenza Pyshiar. Non eravamo pagati e non avevamo nemmeno il budget per dormire in albergo prima della partita. Eravamo alloggiati sui prati in erba, senza aver accesso ai letti. Arrivammo poi al Tourbillon in condizioni bizzarre, ma tuttavia conquistammo una vittoria. Questi sono dei ricordi indelebili».

L’importanza del derby con i vallesani – «Penso che tutti siano al corrente di ciò. Sanno che è un derby e che è importante tanto per i tifosi quanto per la società. Detto ciò, sento un po’ meno elettricità nell’aria rispetto alla mia epoca. Vedo i giocatori un po’ più sereni, non si mettono così tanta pressione addosso. Il sistema attuale fa altresì che si giochino almeno quattro sfide del genere in un anno e così si perde, de facto, un po’ della loro importanza. Poi, so che il giorno della partita sarà differente».

I vallesani presenti al Servette e al Sion – «Questo aspetto può rendere il match un po’ meno elettrizzante che all’epoca in cui giocavo io. Il calcio è cambiato, i giocatori si spostano e cambiano anch’essi società. Ci sono meno vallesani al Sion, ma ce ne sono sempre parecchi al Servette (ride). Ciò può essere una delle ragioni di disinteresse da parte del pubblico vallesano riguardo la sua squadra. Da parte nostra, l’arruolamento di giocatori prosegue, ma la storia d’amore tra l’SFC e i vallesani perdura. Se mi si chiede chi inserire nella rosa del Servette per fare in modo di continuare il percorso intrapreso, non esiterei a rispondere: “dei vallesani”!».

Gli ex-compagni di squadra – «Con la maggior parte di loro non sono più in contatto. Ultimamente, ho sentito al telefono Xavier Kouassi, con cui mi sento regolarmente. Abbiamo dei momenti fantastici assieme, così come con Oscar Londono, che è ugualmente dall’altra “parte della barricata” in qualità di assistente. Siamo in una posizione in cui non bisogna parlare troppo prima di un incontro. Questa sera, però, a inizio match ci abbracceremo».

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