RSL, Basilea-Lugano, Fabio Celestini: «Non c’è molto da salvare, ho visto solo tre o quattro elementi esemplari»

scritto da Claudio Paronitti

È un Fabio Celestini che prova emozioni miste al termine della sfida persa con il Basilea, la quarta consecutiva

Il tecnico del Lugano ammette che non vi sono molti aspetti da salvare e che occorre la volontà di tutti gli elementi a disposizione per riuscire a conquistare qualcosa di importante.

La partita – «Avevamo iniziato bene con tre tiri [verso lo specchio] in porta nei primi istanti. Poi, dopo la loro prima azione siamo spariti dal campo per 25 minuti, sia con la palla sia senza. C’è poco da salvare. Ho visto tre o quattro giocatori esemplari, sempre in partita anche se non era facile, ma altri devono mettere più qualità e determinazione. Siamo in Super League e affrontiamo squadre reduci dai preliminari di Champions, quindi ci vuole di più per metterle in difficoltà. Poi è vero che abbiamo fatto benino il finale del primo tempo, ma a inizio ripresa abbiamo preso un gol che non si può mai incassare. E sì che durante la pausa c’eravamo detti che bisognava tornare in campo concentrati, che non dovevamo mollare di un centimetro, che la sfida era aperta e che se avessimo pareggiato la portavamo a casa. Invece, dopo due minuti abbiamo regalato un il raddoppio. Poi abbiamo anche avuto la possibilità di rimontarla, ma non è questa la via».

L’analisi – «Sono arrabbiatissimo, quando vedo che la squadra non ha continuità sui 90 minuti mi rendo conto che siamo in pericolo e infatti in ogni partita, Zurigo a parte dove ci era andato tutto bene, i momenti decisivi sono girati a favore degli avversari. Ciò vuol dire che a livello di competitività, di conquistare i tre punti, di avere il compagno che si sacrifica per l’altro non ci siamo ancora. Mi fa pensare alle otto partite senza vittorie dello scorso anno dove c’era sempre qualcosa che non funzionava e quest’anno la situazione si sta ripetendo. Questo crea frustrazione e rabbia, perché vedendo le partite ti accorgi che si può fare qualcosa. Se gli altri fossero nettamente superiori, prendi e porta a casa. Ma in ogni sfida si è visto che avevamo la possibilità di vincere e questo è rammaricante. Dobbiamo trasformare in energie positive queste frustrazioni, per poter lavorare di più e cercare di far crescere la squadra e portare a casa match come questi».

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