Monighetti: “Adesso ogni partita vale doppio”.

scritto da Davide Perego
monighettiCHIASSO – Alla vigilia dell’ultima parte di prima fase, il Chiasso si ritrova in condivisione con lo Sciaffusa (anche se un gradino sopra in virtù della differenza reti) in coda alla classifica.
La prestazione offerta con il Wohlen (pagati a caro prezzo un paio di errori individuali) ha provocato la reazione sconcertata dagli ultimi irriducibili rimasti a frequentare il “Riva IV”. Al di là della progressiva perdita di pubblico e alle comprensibili rimostranze di una parte della tifoseria, la squadra sta facendo del proprio meglio nel contesto in cui si ritrova. Lo ha dimostrato in occasione delle due trasferte a Winterthur, ma anche e soprattutto battendo l’Aarau. Poi però (vedi Le Mont e Wohlen) quando i punti in palio valgono doppio ecco che c’è sempre qualcosa che non funziona: come mai lo abbiamo chiesto al sempre disponibile Michele Monighetti (Foto Flavio Monticelli).

“È normale che i tifosi non siano contenti dopo la sconfitta con il Wohlen, ma siamo noi giocatori in primis ad essere amareggiati. Ci sta che i tifosi esprimano il proprio disappunto, è un loro diritto, noi come squadra però non smetteremo mai di ringraziare quei tifosi che non ci abbandonano mai, come gli ultras per esempio.  Se andiamo ad analizzare la partita di sabato non credo che abbiamo fatto una pessima partita, abbiamo fatto tutto da soli, regalando due gol, e non sfruttando le occasioni che abbiamo avuto.

Molti dei nostri giovani sono alla prima esperienza in lega nazionale, e partite così importanti non le hanno ancora giocate. Dal lato della grinta e dell’impegno non ci possiamo recriminare niente. Dobbiamo crescere in fretta dal lato furbizia ed esperienza perché partite così si decidono con dei dettagli. Non abbiamo molti giocatori di esperienza, ma questi stanno facendo tutto e di più per aiutare la squadra, prendo per esempio il capitano, che dopo la carriera che ha fatto sta ancora dando l’anima per questo chiasso.

Io in primis poi devo ancora dare di più per aiutare la squadra essendo uno dei più “anziani” del gruppo, non mi accontento di qualche buona prestazione, la situazione di quest’anno richiede uno sforzo maggiore e io come tutti gli altri “senatori” ce la stiamo mettendo tutta per aiutare il gruppo a progredire visto che i risultati sono deficitari. Fatto sta comunque che per noi ora ogni partita vale doppio, nel senso che è uguale con chi si fa punti, perché abbiamo visto che possiamo giocarcela con chiunque se l’atteggiamento è quello giusto”.

Una sola vittoria in casa. Una sola sconfitta in trasferta. Come interpretate nello spogliatoio questa antitesi di risultati ?
” Fa un po’ strano notare che abbiamo fatto più punti in trasferta che in casa, ci dispiace non dare più soddisfazioni ai nostri tifosi, ma noi affrontiamo le gare alla stessa maniera, che sia in casa o in trasferta”.
Il calendario è ora sulla carta molto complicato: trasferte consecutive a Wil e Neuchâtel (squadra che comunque ha messo insieme solo 2 punti nelle ultime 5 partite), Zurigo in casa, nuova trasferta (da sei punti) a Sciaffusa ed infine il Servette al “Riva IV”. In situazioni come la vostra è lecito fare delle tabelle (cioè porsi un minimo di punti sui quali fare affidamento per essere soddisfatti) oppure è logico vivere alla giornata ?
” Si, ora il calendario delle prossima partite non è semplice, ma dobbiamo prendere partita per partita, anche se scontato, e non pensare troppo in là. Ogni partita deve essere quella giusta per racimolare punti. È chiaro che sarebbe importante arrivare a dicembre e non essere in fondo alla classifica staccati dagli altri, per questo vogliamo raccogliere più punti possibili. La strada su cui stiamo lavorando è quella giusta”.
Alla giornata, in questo calcio del quale si capisce un po’ poco a livello di gestione delle società, stanno vivendo un po’ molti clubs e non solo alcuni svizzeri. personalmente mi è sembrato “drammatico” il comunicato stampa di ieri con il quale il FC Thun chiede aiuto per non rischiare di sparire. Più o meno ogni anno si assiste ad una retrocessione non sportiva. Il FC Chiasso sembra sempre sull’orlo di una cessione, poi però – per fortuna – tutto rientra nella norma. Quanto incidono i risultati in rapporto alle situazioni di instabilità di cui spesso si legge o si vocifera ?
” Sarei un falso a dire che le vicissitudini societarie e tutte le voci che circolano attorno alla società e alla squadra non ci tocchino, io personalmente ci sono già passato. Si cerca in tutti i modi di non pensarci chiaramente, quando entri in campo non ci pensi, ma inconsciamente non sei sereno al 100%. Non c’è quella serenità, quella tranquillità che ti può far lavorare alla perfezione. Questo però non lo prendiamo come alibi, sappiamo di avere delle difficoltà noi come squadra e vogliamo lavorare duramente per superarle e superare i nostri limiti”.
 
A tuo parere cosa è cambiato in positivo o in negativo dall’inizio della preparazione ad oggi ?
” Dall’inizio della preparazione la cosa positiva è che la squadra è migliorata molto, si è formato sempre più un gruppo unito e agguerrito che se la gioca con tutti. Tranne qualche eccezione non abbiamo mai sfigurato e questo è di buon auspicio per le prossime partite. Ci stiamo rendendo conto che non siamo una squadra così scarsa come ci descrivono se ognuno dà il 100% per il compagno e se ognuno si mette a disposizione del gruppo. Solo così abbiamo la possibilità di vincere le partite, sacrificandoci l’uno per l’altro e dare tutto quello che abbiamo!”.
L’entusiasmo con il quale la panchina dello Zurigo ha accolto la rete del 3-1 alla Maladiere è stato pari a quello visto di recente per un goal importante dei tigurini in Europa League. Tenere sempre la squadra sulle spine; poter disporre di valide soluzioni; animare la competitività interna: tutti fattori abbastanza normali quando si dispone di un budget consistente per la categoria alla quale si appartiene. Da questo punto di vista sembra proprio che a Chiasso il clima sia più gelido rispetto a quanto visto nell’ultimo anno di 1^ Lega. Quanto si sentono responsabili i giocatori di fronte agli spalti semi deserti e con quale spirito si cerca di scendere in campo in una situazione dalla quale è indispensabile ricevere quel sostegno che a volte diventa determinante per vincere una partita ?
 
” Ricordo che l’anno scorso quando eravamo primi in classifica non c’era una grandissima affluenza allo stadio e già li ci chiedevamo come mai, poi i risultati sono venuti un po’ a mancare e allora li si poteva dare una spiegazione alla sempre meno affluenza del Riva IV. Dispiace non avere un buon numero di tifosi al seguito, anche diversi ultras sono stati diffidati e questo non ci ha aiutato. Cerchiamo comunque sempre di scendere in campo per dare soddisfazioni e qualche gioia a chi ancora segue e crede in questa squadra! Questo chiasso lo si è dato troppo presto per morto, ma contro tutto e tutti sta lottando con le armi a disposizione per salvare il posto in lega nazionale, è questo il messaggio che vogliamo far passare ai nostri tifosi, noi ci siamo!”.

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