Lugano-Sion, le pagelle: Da Costa e Baumann, due errori ingiustificabili

scritto da Claudio Paronitti

Il Lugano getta alle ortiche altri due punti, che potrebbero rivelarsi fondamentali nella corsa alla salvezza, e per questo deve “ringraziare” i suoi due portieri

David Da Costa – 3,5 – il colpo di testa di Neitzke è tutto fuorché imparabile. Nella fattispecie si rende protagonista di un intervento goffo. Abbandona alla pausa per infortunio;

(46′ Noam Baumann – – per un portiere entrare a partita in corso non è mai facile, d’accordo. Non vogliamo inferire sulla valutazione, ma sull’unico tiro in porta della ripresa rimane incomprensibilmente fermo come una bella statuina);

Mijat Marić – – fortunatamente Kasami non è in giornata e fatica a sfuggirgli. Sullo stretto fa valere tutta la sua esperienza;

Miroslav Čovilo – – realizza un altro gol, dimostrando il suo valore nell’area avversaria. Al centro della difesa sembra sprecato, anche perché al centrocampo manca fisicità;

Fulvio Sulmoni – – è anche grazie alla sua percussione che arriva la punizione del pareggio. Per il resto vive un pomeriggio abbastanza tranquillo;

Dragan Mihajlović – – fa bene la spola tra difesa e attacco. La continuità non è, al momento, l’aspetto che lo caratterizza al meglio;

Mario Piccinocchi – 3,5 – soffre parecchio l’atletismo dei dirimpettai vallesani. Confrontarsi con degli armadi come Zock non è affatto semplice;

(79′ Petar Brlek – s.v. – il leggero infortunio delle ultime settimane gli ha fatto perdere un po’ di fiducia nei suoi mezzi);

Jonathan Sabbatini – – da qualche partita il capitano è irriconoscibile. Nessuno discute sulla volontà di trascinare i compagni. A ciò, però, nonostante da un suo cross nasca il clamoroso autogol di Bamert, non unisce quello che uno nei suoi panni dovrebbe dare;

Fabio Daprelà – 3,5 – si divide le colpe del primo gol con Da Costa, in quanto lascia un’area enorme a Neitzke, che si ritrova in aria solo soletto per l’inzuccata del vantaggio biancorosso;

Mattia Bottani – – con il pallone tra i piedi è una meraviglia. Peccato che alla generosità e alla tecnica non riesca a combinare anche il tiro in porta. Si divora almeno un gol, che lo avrebbe portato in paradiso;

Alexander Gerndt – 3,5 – pennella al millimetro la punizione ribadita in rete da Čovilo. Lo svedese non è un bomber, lo si sapeva, e la conferma la si ha a inizio ripresa, quando manca il gol del 3-1 che sarebbe stato quello del kappaò;

Carlinhos Junior – – con la sua velocità mette in ambasce i difensori romandi. Al 13′ si divora una rete, calciando malamente a lato da ottima posizione. Non è la sua giornata, ma ci può stare;

(83′ Roman Macek – s.v. – gli ultimi dieci minuti per il ceco, il quale sembra toccare la palla con troppa paura);

Fabio Celestini – – il suo Lugano cerca sempre e comunque di fare la partita. Viene tradito dai due portieri, che adesso tornano un problema d’attualità.

Leggi anche questi...