Lugano, pochi argomenti per poter contrastare la strapotenza giallonera

scritto da Claudio Paronitti

La sconfitta, preventivabile, contro lo Young Boys di ieri pomeriggio ha messo in mostra un Lugano che, quando si trova di fronte squadre più forti fisicamente, fatica maledettamente a trovare la quadratura del cerchio

I ragazzi di mister Guillermo Abascal sono entrati in campo con troppo rispetto nei confronti dei Campioni nazionali in carica, i quali, dal canto loro, hanno controllato senza problemi il corso del gioco.

Quasi senza volerlo, Christian Fassnacht è riuscito a superare un Noam Baumann uscito a togliere le ragnatele dal vuoto. Un vero peccato, perché fino al momento del vantaggio bernese, l’estremo difensore bianconero aveva confermato le ottime sensazioni dell’esordio di settimana scorsa a Sion.

Il gran caldo ha giocato certamente un ruolo importante, ma se vale per una squadra vale anche per l’altra. Le perenni distrazioni difensive hanno aiutato poi uno Young Boys che non aveva bisogno di tali regali per portare a casa la posta piena.

L’altra nota negativissima della giornata è stata l’inserimento, nella ripresa, di Eloge Yao in particolare. L’ivoriano ne ha combinate di tutti i colori, ponendo fine alle, minime, speranze di poter almeno pareggiare con un tentativo di rinvio tanto goffo quanto tecnicamente di basso livello.

La festa dei 110 anni è stata così rovinata da due errori individuali decisivi che hanno fatto tornare con i piedi per terra i luganesi. La mancanza di elementi dal tasso tecnico superiore come Fulvio Sulmoni, Mattia Bottani e Marc Janko, per non parlare di Carlo Manicone – tutti quanti alle prese con degli infortuni – si fa sentire, eccome. Il primo a dover recuperare sarà il Cobra. Un ritorno, il suo, che serve come il pane per un reparto che non dispone di un vero e proprio cannoniere.

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