Lugano, l’analisi post-Zurigo: tanta quantità e immensa qualità. E chi ben inizia (con un fantastico poker) è a metà dell’opera…

scritto da Claudio Paronitti

Il debutto in campionato è stato da incorniciare per il nuovo Lugano, che ha surclassato un frastornato Zurigo, seppellendolo sotto un fantastico poker di reti, tutte di qualità

Non poteva iniziare meglio la stagione bianconera. Dopo un pre-campionato in cui, a causa dei pesanti carichi di lavoro, la brillantezza a volte è venuta a mancare, il gruppo guidato da mister Fabio Celestini ha atteso una ventina di minuti per prendere in mano la situazione in un Letzigrund pieno di tifosi tigurini intenti a spingere i propri beniamini fino alla fine.

La pressione alla quale vengono costantemente sottoposti i biancoblù li porta a sciogliersi alla prima difficoltà. Così è capitato per merito di una compagine sottocenerina tecnicamente di un altro pianeta e anche tatticamente migliore dei contraenti di turno. La notevole qualità, aumentata nel corso della corrente sessione di calciomercato, ha permesso ai bianconeri di scrivere a caratteri cubitali la prima, strepitosa, pagina del nuovo campionato.

Le quattro reti, dicevamo, sono state prodotte grazie alle qualità balistiche dei ragazzi luganesi. Se il vantaggio è stato messo a segno dallo specialista dal dischetto Mijat Marić, il raddoppio è una marcatura di pura classe di Marco Aratore. Il tiro del numero 70 ha lasciato a bocca aperta tutti i presenti, facendo da anticamera al tris siglato da Francísco Rodríguez, autore di una spettacolare azione personale all’interno dei sedici metri.

Il poker calato da Bálint Vécsei è invece un mix di furbizia e qualità. La prima caratteristica è un atout di Alexander Gerndt, il quale ha fintato di non interessarsi del pallone, facendo credere di accontentarsi della rimessa laterale e ripartendo poi come un fulmine lasciando sul posto Denis Popovič e porgendo a Mattia Bottani una palla che il “10” ha dal canto suo regalato al magiaro, che ha scartato il cioccolatino regalatogli molto gentilmente.

La stagione 2019-2020 del Lugano ha così preso avvio nel modo migliore possibile, con quattro reti segnate e nessuna subita, a conferma che la qualità non è presente solamente nella zona offensiva, ma anche in quella difensiva, in cui Noam Baumann ha eretto un muro invalicabile per gli attaccanti confederati. Chi ben inizia, come si suole dire, è a metà dell’opera…

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