La dura vita dei mister: «È una gara di resistenza»

scritto da Davide Perego
di Paolo Galli
Il vezzo di scegliere male il proprio allenatore per poi esonerarlo in men che
non si dica non è esclusivamente “constantiniano” o “abramovichiano”. In
generale, nel calcio attuale, si cambia con grande facilità, passando da un
progetto a un altro. L’allenatore che, in SFL, da più tempo resiste sulla sua
panchina è Philippe Perret, incollatosi al Bienne addirittura dal luglio del
2008. L’Alex Ferguson del calcio svizzero: sic! In Super League, chi è in carica
da più tempo (pur tra alti e bassi) è il lussemburghese di San Gallo, Jeff
Saibene, dal marzo del 2011. Il secondo di questa particolare classifica è poi
Uli Forte, messo sotto contratto dal GC soltanto nell’aprile 2012. Significa
che, tra aprile e oggi, le altre otto società della massima categoria elvetica
hanno cambiato il loro allenatore almeno (!) una volta.

Anche il Thun lo ha
cambiato, assecondando la scelta dei suoi giocatori. Bernard Challandes,
l’allenatore esonerato dai bernesi, spiega: «Ho seguito la mia filosofia di vita
e di lavoro. Quando ho capito che parte della squadra non era con me, ho seguito
il mio modo di essere; dovevo intervenire, dovevo provocare una reazione, e
allora ho chiesto alla squadra se volesse o meno continuare a lavorare con me.
Ero sicuro che la squadra mi avrebbe risposto con un sì, e invece ha detto no.
Come vedi, anche a 61 anni si imparano delle cose…».

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