FC Lugano, il post-Winterthur con Jonathan Sabbatini: «Essere quarti è importante. Siamo ambiziosi e puntiamo in alto»

scritto da Claudio Paronitti

La sfida di chiusura dell’anno solare 2022 ha fruttato al Lugano altri tre punti da aggiungere a un carniere che ora ne conta 23. Le lunghezze di distanza dal podio sono state ridotte a una lunghezza, mentre a due si trova il secondo rango

Qualche istante dopo il triplice fischio finale dell’arbitro friborghese Luca Cibelli, i protagonisti bianconeri effettuano un giro d’onore sulla pista d’atletica dello Stadio di Cornaredo per salutare l’affezionato pubblico che ha seguito sino a questo momento le loro gesta. Una volta terminato, essi sfilano davanti a microfoni e taccuini dei media scesi dalla tribuna stampa per ascoltare le loro sensazioni «a caldo». Ecco, di seguito, le numerose parole proferite dal capitano Jonathan Sabbatini, al Sud delle Alpi da oramai un decennio e sempre più simbolo della prima squadra.

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«Chiudere in quarta posizione l’anno solare è qualcosa di importante. In più, questo campionato è parecchio equilibrato. Si vincono un paio di partite e sali in classifica, ne perdi altrettante e scendi repentinamente. Per noi, forse, non è così bello, dato che devi rimanere sempre “sul pezzo”. C’è una squadra da battere, lo Young Boys, che si è lasciata alle spalle ciò che ha vissuto la scorsa stagione. Malgrado ogni giocatore inizi l’annata con l’obiettivo di vincere, il primo posto non è nei nostri pensieri [per la forza mostrata dai gialloneri, ndr]. Dobbiamo essere realisti. Siamo vicini, ci sono tante ambizioni personali e penso che, come ho sempre detto, dobbiamo guardare in alto. Noi giocatori, lo staff e anche il pubblico stiamo lavorando per fare in modo di conquistare anche quest’anno un posto nelle posizioni che garantiscono l’accesso alle qualificazioni europee.

Questo è anche un mio obiettivo personale. Ho fatto un percorso che mi ha portato a vivere esperienze in tutte le categorie, a partire dalla Serie D. Fino a questo momento abbiamo ottenuto i biglietti per UEFA Europa League e UEFA Europa Conference League. Manca quello della UEFA Champions League. È un sogno per il quale lavoro quotidianamente e per cui cerco di trasmettere le emozioni ai miei compagni di squadra. Speriamo di riuscire a conquistare qualcosa di importante, ovviamente mantenendo sempre i piedi ben piantati a terra, perché le cose possono cambiare in fretta. Le mie intenzioni sono quelle di continuare a giocare, mi sto impegnando per questo. Poi, ovviamente anche la società ha dei piani, ma io lavoro per fare in modo che la mia avventura con il Lugano continui il più a lungo possibile.

L’inizio di stagione, con nuovi giocatori in rosa, è sempre complicato. Quando le cose non vanno come si spera, ecco che subentrano altri fattori. Anche per mister Mattia Croci-Torti non è stato evidente trovare la quadratura del cerchio. Anche la comunicazione tra di noi è migliorata. In squadra si parla italiano, tedesco e francese, ma grazie ai risultati ottenuti riusciamo a esprimerci nella maniera che abbiamo mostrato ultimamente.

Dei miei compagni di squadra mi ha stupito Milton Valenzuela. Lo avevo visto in Argentina agli inizi della sua carriera, poi non l’ho più seguito con così costanza negli Stati Uniti. Inoltre, non posso non citare Maren Haile-Selassie e Hicham Mahou, ai quali il mister ha trovato la posizione ideale per esprimersi al meglio. In più, ci sono anche due miei colleghi di reparto, Ousmane Doumbia e Uran Bislimi, che ci hanno dato e che ci daranno una grande mano.

La mentalità più offensiva? Ciò che conta di più, in fondo, sono i risultati ottenuti dalla squadra. Credo che la gente si stia divertendo osservandoci giocare. Prima concedevamo poco ai nostri avversari, ma segnavamo anche pochi gol. Ora, riusciamo a iscrivere diverse reti e questo fa in modo che la fiducia incamerata sia tanta in più. Da fuori, magari può apparire noioso il fatto che effettuiamo molti passaggi da un lato all’altro del campo. Questo è però un modo per trovare spazi e provare a far male ai nostri avversari.

La vittoria conseguita mercoledì sera in Coppa Svizzera ci ha fatto capire che siamo in grado di ripetere il cammino dello scorso anno. Ovviamente, dentro di noi, quel che ci ha portato l’ultima edizione è stato qualcosa di speciale, che ha chiuso un ciclo nella maniera migliore. Anche quest’anno credo che possiamo ambire ad alzare il trofeo. Non possiamo nasconderci, all’interno di una partita secca può accadere di tutto. Al di là che sono in corsa squadra come Basilea, Young Boys, Servette o San Gallo, nulla sarà scontato. È però sicuro che ci proveremo».

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