Coronavirus, lavoro ridotto anche in caso di ripartenza della stagione a giugno? La SFL ha inviato la richiesta alla SECO

scritto da Claudio Paronitti

Mercoledì pomeriggio il Consiglio Federale si è pronunciato in modo favorevole a una ripresa dell’attività agonistica professionistica a partire con le sedute di allenamento

I quattro club che occupano le ultime posizioni in Raiffeisen Super League (dal basso all’alto, Thun, Neuchâtel Xamax, Sion e Lugano) sono contrari a una ripartenza e propensi a voler chiudere qui la stagione, mentre gli altri sembrano accettare di buon grado (anche se qualcuno nutre ancora dei dubbi) il ritorno in campo. E questo nonostante la disputa di incontri a porte chiuse non immetta fondi liquidi nelle casse. Inoltre, stando a quanto riferisce il Blick, nove sodalizi su dieci di Brack.ch Challenge League si sono espressi a favore a riguardo di una conclusione dell’annata 2019-2020.

Tornando al discorso delle entrate finanziarie, Le Matin ha rivelato che Claudius Schäfer, CEO della Swiss Football League, ha inviato alla SECO (Segreteria di Stato dell’Economia) una missiva in cui chiede la possibilità di prolungare il periodo di «lavoro ridotto» finché l’emergenza sanitaria non terminerà.

Il passaggio fondamentale, ripreso dal portale online watson.ch, recita così: «È naturale che, una volta ripresi gli allenamenti, sorgeranno delle domande sul lavoro ridotto. Perciò, abbiamo depositato una richiesta presso la SECO per continuare a usufruire degli indennizzi concernenti il lavoro ridotto, come accade oggi, anche quando le sedute giornaliere le partite ufficiali riprenderanno».

(nella foto: Claudius Schäfer – © Swiss Football League)

Leggi anche questi...