Alexandre Comisetti, Baptsite Bersier, Yassine El Allaoui. Tre nomi che in queste ore rimbalzano da una parte all’altra della testa di Markus Babbel. Il Lucerna non vince in campionato da otto partite. Eppure, ad inizio stagione, la squadra aveva perso una sola volta in sette partite contro i campioni del Basilea. C’era molta speranza a Lucerna a cavallo tra la fine del campionato 2016-17 e l’inizio di quello successivo, ma poi l’amministratore delegato Marcel Kälin e il direttore sportivo Remo Meyer hanno dovuto adeguare le illusione alla realtà voluta dal maggior investitore del club, Bernhard Alpstaeg. Tanti i giocatori che per il loro “costo” sono stati liberati. I nuovi arrivati hanno solo in parte colmato il vuoto lasciato da chi ha dovuto andarsene.
Che qualcosa non funzioni lo hanno dimostrato le prime 12 partite di campionato ma anche le recenti dichiarazioni al “Luzerner Zeitung” del 72enne Alpstaeg che in sostanza chiede a tutti di tornare sul pianeta terra. In particolare è stato preso di mira il tecnico Babbel chiamato a “svegliarsi” per evitare al club di cercare alternativa. Cosa questa che ha già fatto scrivere della possibile pista che porterebbe ad Urs Fischer. Il Lucerna è comunque nel vivo di quella settimana della verità che un po’ tutti considerano cruciale per il futuro del tecnico e di alcuni giocatori. Questa sera al Centre sportif des 3 sapins l’Echallens cercherà di vendere a caro prezzo la propria pelle. La squadra di Comisetti non è di quelle che conoscono i mezzi termini: o vince o perde. Nessun pareggio in campionato e soprattutto una vittoria esterna convincente sabato scorso che ha lasciato intendere preparazione ottimale per quello che rappresenta un bel momento di popolarità per tutti: in primo luogo per Bersier ed El Allaoui che in campionato hanno già messo assieme 12 reti complessive in 11 partite.
Serata a rischio per un Lucerna che dovrà poi recarsi a Cornaredo per affrontare il Lugano nel 13esimo turno di campionato.
