Copelli: ” Attenzione anche al Cademario, a fine maggio faremo i conti”

scritto da Riccardo Vassalli


Di Riccardo Vassalli

Manca sempre meno all’inizio dei campionati regionali Ticinesi, tra cui anche la Terza Lega. Un campionato che negli ultimi anni ha preso sempre più importanza e visibilità, sopratutto per come il Morbio ha gettato al vento promozioni già in tasca. Quest’anno il Morbio ci riproverà e per ora è in cima alla classifica, a due lunghezze dal Rapid Lugano e dal Cademario. Per scaldare i motori dopo l’interminabile pausa invernale, abbiamo posto qualche domanda al allenatore del Rapid Lugano, Omar Copelli, che ci ha parlato dello scontro diretto(vinto) col Morbio, dei suoi ideali e molto altro ancora.
La rincorsa al Morbio è passata anche dal mercato invernale, sei felice del operato del club?
“Si, non c’era molto da fare, avevamo una rosa adeguatamente coperta ed equilibrata. L’unico ruolo dove eravamo scoperti era quello di terzino sinistro dove abbiamo dovuto rinunciare da settembre a Gavranovic per questioni personali. Per ovviare a questa perdita la società ha operato benissimo aggiungendo alla rosa Samuele Grassi dal Novazzano, un giocatore che ha già dimostrato di essere un punto di forza in seconda lega, perciò ci aspettiamo tanto da lui.”
Obiettivo prefissato o si pensa partita per partita? Che ruolo avrà il Rapid Lugano?
“Noi puntiamo a stare la in alto il più a lungo possibile e poi vediamo a fine maggio come sarà la situazione.”
Torniamo alla partita con gli orange, che ha riaperto il campionato, dove pensi che la tua squadra sia migliore?
“Il Morbio è una squadra fortissima, nello scontro diretto è vero che abbiamo vinto, ma ci hanno messo molto in difficoltà, poi noi siamo stati bravi a sfruttare una loro ingenuità ed a capitalizzare al massimo.
Però non dimenticherei che appaiato a noi c’è il Cademario che, a pieno diritto, vorrà prendere parte ai giochi per la vittoria finale, è una squadra molto ostica da affrontare e credo che saranno lì anche loro fino alla fine.”
Sappiamo che sei un allenatore concentrato anche sul minimo dettaglio, credi che questo possa fare la differenza?
“La cura dei dettagli è fondamentale, credo che faccia sempre la differenza.”
Quali sono le doti che un allenatore deve avere per ottenere successo nel calcio regionale? E quali a te mancano per sentirti completo?
“Deve capire subito in che realtà si trova e che tipo di giocatori ha di fronte, l’approccio di un allenatore non può essere sempre uguale, se mi guardo indietro mi vedo molto diverso da quando ho iniziato ad allenare, purtroppo la nostra attività si svolge in una realtà che se fatta nel modo giusto è bellissima, ma non avendo a che fare con giocatori professionisti, bisogna riuscire a barcamenarsi in tutti i modi, perciò la gestione diventa sempre più difficile e fondamentale. Poi chiaramente c’è il discorso calcistico e qui ognuno metterà la sua impronta, si può vincere in diversi modi, anche qui bisogna capire il prima possibile le caratteristiche dei propri giocatori e sfruttarle al massimo.
Cosa mi manca per sentirmi completo … la lista è lunga … c’è sempre da imparare, da qualsiasi situazione, da qualsiasi giocatore e da qualsiasi collega.”

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