Conference League, il Basilea assolve il suo compito ma non basta per la vetta: a febbraio saranno sedicesimi di finale

scritto da Claudio Paronitti

Impegnato all’interno del caldo impianto del Republican Stadium after Vazgen Sargsyan di Yerevan con due principali obiettivi ben distinti, il Basilea ha assolto la sesta e ultima fatica del Gruppo H di UEFA Europa Conference League con una vittoria, che non consente però di salire in vetta alla graduatoria del girone. A febbraio, i renani inizieranno la fase a eliminazione diretta dai sedicesimi di finale

Le prime fasi della partita in terra armena mostrano un Pyunik molto più offensivo dei renani. Nel corso dei primi dieci minuti dapprima Michael Lang sul velenoso cross di Yusuf Otubanjo e poi Mirko Salvi con i pugni sul cross di Dame Diop mantengono al sicuro lo zero a zero, un risultato che garantirebbe agli uomini di Alexander Frei il passaggio del turno (anche se, a questo giro di lancetta, non si sa ancora se come primi o come secondi). L’immagine delle difficoltà che incontra il gruppo rossoblù è il (giusto) cartellino giallo rimediato da Dan Ndoye, che non blocca la sua corsa, commettendo un ingenuo intervento falloso ai danni di Anton Bratkov quando il cronometro marca il quindicesimo minuto.

Un po’ per caso, al diciassettesimo, gli ospiti trovano l’importantissimo vantaggio. Il merito principale è di Andy Diouf, che vede l’unico pertugio nella difesa locale e assiste Darian Males, il quale parte in posizione assolutamente regolare e con un destro in diagonale supera in contropiede un incolpevole David Yurchenko. Alla mezz’ora, poi, un’altra brillante combinazione elvetica porta il diciottenne Anton Kade a raddoppiare lo score e a togliere diversi decibel provenienti dagli spalti per una, a questo punto, certificata partecipazione alla fase a eliminazione diretta della terza competizione continentale per club.

La situazione è molto tranquilla per i renani. Ma fino al cinquantatreesimo, momento in cui Dan Ndoye, unico ammonito della partita, si rende protagonista di una simulazione (anche se viene leggermente toccato dall’avversario, ma non in maniera così evidente come vuole far credere il #27) che l’arbitro rumeno Horatiu Fesnic punisce con il secondo cartellino giallo e la conseguente doccia anticipata. Ciò rende l’ultima parte rovente. E al settantaduesimo, ecco il dimezzamento del punteggio. Uno scivolone di Liam Millar consente a Aras Özbiliz di crossare a centro area per il neo-entrato Alexander Karapetyan, la cui incornata va a stamparsi sul montante. Sulla ribattuta, il più lesto ad avventarsi sul pallone e a insaccare è Luka Juričić, che riaccende la piccola fiammella speranza armena.

Il pressing che effettuano i giocatori locali è evidente. Le chance per pervenire all’eventuale pareggio non proprio. E così, si giunge anche un po’ stancamente al novantaseiesimo e al triplice fischio finale, non prima di un contropiede mal chiuso da Liam Millar (destro centrale deviato in corner da David Yurchenko). Grazie a questo successo, il Basilea svolge il suo compito. Ma, complice il 2-1 dello Slovan Bratislava a Vilnius sullo Žalgiris, la squadra rossocrociata deve accontentarsi del secondo posto e dell’entrata ai sedicesimi di finale (e non agli ottavi come auspicato in fase di sorteggio).

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