CHIARO-SCURO ROSSOBLU

scritto da Davide Perego

di Ruggero Glaus***
Irrompe l’Aarau e ancora una volta gli argoviesi ci riservano la loro indifferenza. Si fa per dire poiché di fatto, hanno attinto e attingono a piene mani in casa nostra. Si erano ispirati a Bordoli per poi soffiarci nel bel mezzo del torneo Schällibaum e ora, come se non bastasse, ci precludono pure la possibilità d’ingaggiare Rossini. Irrompe l’Aarau e irrompe Raimondo Ponte, altra nostra vecchia conoscenza. Mettiamoci anche Russo e Markaj, anzi, aggiungiamoci Sahin.
Ecco, ci trattano da comprimari, ma poi, allungano i tentacoli e ci spolpano con il vil denaro. Mi si dirà che nel calcio è più o meno tutto lecito, tuttavia, certi comportamenti non possono passare inosservati. Succede tutto questo e almeno apparentemente ci sentiamo fortemente penalizzati, ma, pensateci a fondo, non è propriamente cosi’ e mi spiego. Ponte è partito in quanto, non ci si incontrava più fra pretese, esigenze e prospettive e quindi ci può stare. Decisamente meno scontata invece la “fuga” di Schällibaum, colui che a Chiasso pareva aver trovato l’Eldorado. Già, pareva e infatti, credetemi, nel calcio mai fidarsi delle apparenze. Che danno, avranno pensato la maggior parte di voi. Io per contro e con me probabilmente altri, pensavamo diversamente. Si perché, la partenza razzo del Mister, non è risultata un fulmine a ciel sereno, bensì un lampo fra nubi dense di dubbi. Se ben ricordate, il Chiasso stava già entrando in crisi, di conseguenza, l’ondata positiva del tecnico, si stava gradatamente spegnendo. Al di la del contraccolpo psicologico, un divorzio sopportabile, preventivabile a medio o breve termine. A Chiasso poi, in pratica, ci si era già riparati il deretano. Veniamo adesso al mancato ingaggio di Patrick Rossini. Alcuni di voi sicuramente lo vedevano quale provvidenziale bocca di fuoco. Lui, aveva fatto bene a Sciaffusa, poi però, ha fallito sul più bello a Zurigo, mentre a Lugano risulta indigesto a Zeman. In altri termini, un attaccante con un certo potenziale ma da ricostruire. Fosse giunto da noi con l’umiltà di chi sa di doversi riscattare, ci avrebbe certamente fatto comodo, ma intuendo fra le righe che a Chiasso sarebbe arrivato mal volentieri e scarsamente motivato, credo sia più accettabile che abbia ceduto alle lusinghe dei nostri amici argoviesi. A lui vadano i nostri migliori auguri per una “rinascita”. Noi, auguriamoci di trovare qualcuno più votato alla causa rossoblu, che non debba infilarsi la maglia a testa bassa. Se poi quel qualcuno sarà per davvero in grado di fare la differenza, non illudetevi, qualcuno sicuramente irromperà. Chi?…Provate un po’ a indovinare!
*** da www.ilmiochiasso.com

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