Il Ravecchia sta crescendo, quest’anno i bianconeri hanno perso solo una volta e domenica c’è la possibilità di avvicinarsi alla testa della classifica
Una sola sconfitta nelle prime sei giornate di campionato, il Ravecchia si sta ritagliando uno spazio importante nel gruppo 2 di Terza Lega. La squadra di mister Emanuele Bellanca si è arresa soltanto contro la capolista Sementina, una sconfitta di misura dopo una partita combattuta ed equilibrata. L’ultima vittoria contro il Claro ha alzato le quotazioni dei bianconeri che, sabato prossimo in caso di vittoria contro Giubiasco, potrebbero accorciare le distanze dal Sementina, impegnato in una sfida delicata contro il Verscio.
«Ripartiamo dal primo tempo giocato contro il Claro – racconta Emanuele Bellanca, allenatore del Ravecchia – in cui i ragazzi hanno giocato un’ottima prima mezz’ora, mettendo in pratica quello su cui lavoriamo durante la settimana. In quei trenta minuti ho visto ottime trame e grande intensità di gioco. Quando nella ripresa l’intensità è calata abbiamo invece iniziato a soffrire un po’».
«In linea di massima la prestazione è stata positiva, ma lo sarebbe stata ancora di più se non avessimo avuto quel calo nella ripresa, quando non eravamo ancora certi del risultato finale. Venivamo dalla bella prova in Coppa contro il Rapid Lugano (Seconda Lega, ndr) in cui, nonostante la sconfitta, avevamo giocato bene. Nel primo tempo contro il Claro i ragazzi hanno proseguito su quel livello. Ma non basta».
«Più in generale – prosegue l’allenatore – sono abbastanza soddisfatto della squadra. Le molte assenze per infortunio hanno rallentato un po’ il lavoro, ma i ragazzi stanno iniziando a trovare la forma migliore, a giocare, a divertirsi, che è la cosa più importante. Mi ha poi colpito la volontà e l’impegno di tutti i miei giocatori. La loro disponibilità a rimettersi in gioco anche in ruoli diversi, a imparare cose nuove».
Ma i margini di miglioramento sono ancora ampi, come lo stesso mister Bellanca ammette: «Dobbiamo migliorare sulla gestione delle situazioni in alcuni momenti della partita. Bisogna imparare a osare di più, divertirsi, giocare la palla senza paura. Ho già visto ottime cose, però possiamo crescere ancora: i ragazzi devono essere coscienti di questo e non accontentarsi mai».
Infine, una nota speciale per il giovane Roberto Hadzovic, per l’impegno e le prestazioni da inizio anno: «Avrei da dire tante cose positive su tanti miei giocatori, ma se proprio devo fare un nome, dico Roberto Hadzovic. È uno dei ragazzi più giovani che abbiamo in squadra. Sta facendo ottime cose, con grande impegno, ma anche lui deve osare di più e crescere nella prestazione che complessivamente è sempre buona, ma ancora un po’ altalenante all’interno dei 90’».