3L-1: Insubrica e coronavirus, il presidente Bianchi “La salute prima del calcio e dei soldi”

scritto da Roberto Colombo

Il numero uno dell’Insubrica: «Capisco che si possa pensare che, vista la nostra classifica, a noi come Insubrica potrebbe convenire annullare tutto: però credo che sia la soluzione migliore»

CHIASSO – Il nostro viaggio di opinioni su come le squadre del calcio regionale stanno vivendo l’emergenza coronavirus arriva oggi a Seseglio, piccola frazione della città di Chiasso situata alla base del Monte Penz (562 m), l’altura più a sud di tutta la Svizzera appena prima del confine italiano. Il centro sportivo di Seseglio è il quartier generale dell’Insubrica (Terza Lega, Gruppo 1), società fondata esattamente 20 anni fa (1 luglio 2000) e guidata dal presidente Patrick Bianchi.

CHALCIO: Ciao Presidente, vorrei iniziare anche con te con una riflessione o un tuo messaggio sul periodo complicato che stiamo vivendo…

Patrick Bianchi: «È un periodo difficile per tutti. Io ho 38 anni e non ho mai vissuto una situazione del genere e mai avrei pensato di viverla. Tuttavia, pensando ad esempio ai nostri nonni che invece hanno vissuto la guerra, devo dire che noi possiamo ancora ritenerci fortunati. La prima cosa che però vorrei fare è ringraziare di cuore a nome di tutta l’Insubrica tutte le persone che sono in prima linea in questo difficile momento e che rischiano la loro salute per salvare la nostra. Il calcio? È scontato, oggi il calcio va in secondo piano. Io personalmente sono 6 settimane che faccio home work. Non è sempre facile, ma ne sto approfittando per staccare dalla routine frenetica che ha sempre contraddistinto le nostre giornate. Ho più tempo per me stesso, per pensare, ma soprattutto per organizzare il futuro quando tutto sarà finito.

CHALCIO: Calciatori italiani vs vivai svizzeri: cosa ne pensi?

Patrick Bianchi: «Oggi, con i problemi ben più seri che ci sono, queste polemiche sono davvero fuori luogo. È un tema molto spinoso, che va al di là del calcio e che ha sempre fatto discutere le persone, soprattutto qui in Ticino dove siamo legati geograficamente all’Italia. Calcisticamente parlando è un tema che tocca personalmente l’Insubrica visto che abbiamo molti giocatori provenienti dalla vicina Italia, così come sono italiani sia il nostro allenatore che il nostro vice allenatore».

«Tuttavia, non pensa che la questione sia Italia contro Svizzera. La problematica infatti è unicamente nostra, l’Italia non centra nulla. Il nostro territorio è piccolo ed è inevitabile che le società di confine vadano nella vicina Italia per trovare giocatori e completare al meglio le proprie rose. Un’altra cosa: le società svizzere con bravi giocatori locali fanno di tutto per tenerseli, perciò per le altre società è difficile poter strappare a quest’ultime un giocatore autoctono».

«Fatte tutte queste premesse: io personalmente sono d’accordo sul fatto che le rose delle nostre squadre abbiano un certo numero di giocatori provenienti dal territorio. Bisognerebbe sfruttare meglio i vari raggruppamenti, e forse anche i raggruppamenti dovrebbero sfruttare di più le società. Faccio un esempio: è inutile che giocatori provenienti dal raggruppamento vadano direttamente in una Seconda Lega, dove nella maggior parte dei casi faranno panchina, chiamati per completare le rose senza essere utilizzati in modo adeguato. Per la crescita di un ragazzo trovo sia meglio procedere per gradi, fare un passo per volta, quindi forse sarebbe meglio farli crescere in una Terza o Quarta Lega e poi successivamente fargli fare un ulteriore salto quando avranno un bagaglio personale più ampio».

CHALCIO: La Lega Amatori (e le 13 Associazioni regionali) sembrano positive sulla ripresa dei campionati, quali secondo te potrebbero essere le soluzioni?

Patrick Bianchi: «Oggi la ripresa dei campionati non è certo una priorità. Tuttavia, rispondendo alla domanda, se lo stop sarà prolungato (come sembra) è impensabile ripartire per questa stagione. Capisco che si possa pensare che, vista la nostra classifica, a noi dell’Insubrica possa convenire annullare tutto, però la salute viene prima di ogni altra cosa. Siamo dilettanti, anche ipotizzando una ripartenza, trovo difficile ripartire dovendo comunque rifare una preparazione adeguata per evitare eventuali infortuni. Dal mio punto di vista la soluzione sarebbe terminare qui la stagione, senza promozioni e retrocessioni. Capisco che ci siano società che hanno impostato tutta la stagione e speso anche soldi per un’eventuale promozione, però ripeto: la salute deve incondizionatamente venire prima degli interessi sportivi e finanziari».

CHALCIO: Lasciamoci con una leggerezza: un libro, un film, una serie TV o un videogioco che consiglieresti per le nostre giornate a casa?    

Patrick Bianchi: «Non sono un amante dei videogiochi e nemmeno delle serie TV. Sto invece leggendo diverse guide turistiche. Sono un amante dei viaggi fai da te, adoro informarmi, leggere guide e organizzare vacanze. Per ora, in attesa che questa difficile situazione finisca, sto viaggiando solo con la mente: poi ricomincerò anche nella realtà. In questa quarantena forzata ho anche deciso di tenermi in forma con 70/80 minuti di cyclette al giorno: l’esercizio fisico è fondamentale, per svagarsi e per continuare a sentirsi bene».

CLASSIFICA – TERZA LEGA (GRUPPO 1)

PT G V N P PP GF GS
Collina d’Oro 36 14 12 0 2 -21 50 8
Agno 1 36 14 12 0 2 -45 54 14
Ligornetto 36 14 12 0 2 -49 39 10
Rancate 1 29 14 9 2 3 -39 32 16
Maroggia 27 14 8 3 3 -54 28 23
Comano 20 14 6 2 6 -46 24 28
Monteceneri 19 14 6 1 7 -39 21 23
Lusiadas 17 14 5 2 7 -76 29 39
Melide 1 16 14 5 1 8 -39 23 30
Taverne 2 13 13 4 1 8 -135 20 25
Riva 13 14 4 1 9 -25 29 50
Vacallo 10 14 2 4 8 -22 20 38
Carassesi 5 13 1 2 10 -75 15 49
Insubrica 3 14 0 3 11 -56 18 49

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