2LI, Taverne, Danyel Fichera si racconta: «Impatto positivo, il gruppo e la società mi hanno subito fatto sentire a casa»

scritto da Claudio Paronitti

Danyel Fichera (con il numero 32) in azione nel derby sottocenerino di ottobre a Mendrisio

Il girone d’andata del Taverne nel Gruppo 4 di Seconda Lega Interregionale è andato agli archivi all’inizio di novembre. Per rivedere i gialloneri in campo a giocarsi i tre punti occorrerà attendere ancora un po’ di tempo, più precisamente la metà di marzo 2020

Nel frattempo, è con immenso piacere che, di seguito, vi proponiamo un’intervista svolta con uno dei volti nuovi di questa stagione, ovvero Danyel Fichera, 26 anni, di ruolo attaccante, alle dipendenze del club sottocenerino, appunto, dall’estate.

Danyel, alla fine dello scorso mese di agosto si è trasferito per la prima volta in una formazione ticinese. Come ha vissuto il primo impatto a Taverne, dove è giunto a campionato già avviato, dopo una carriera trascorsa tra Lentatese, Saronno, Fagnano e Rovellasca?

«L’impatto è stato positivo. Mi sono trovato molto bene con la squadra e con lo staff, ma soprattutto con la società, che mi ha fatto sentire subito a casa».

Nelle 10 partite disputate nel girone d’andata (tutte da titolare), è andato a segno in 3 occasioni. È soddisfatto del suo rendimento finora?

«A oggi non posso ritenermi completamente soddisfatto, perché specialmente nelle prime partite ero fuori forma dovuta alla mancata preparazione atletica estiva. Spero però che la preparazione invernale mi possa aiutare a trovare la miglior condizione per affrontare il girone di ritorno nella miglior forma possibile».

Quest’anno a Taverne i numerosi cambiamenti hanno fatto in modo che la rosa risultasse rinnovata in diversi settori. In particolare, salutato mister Maurizio Ganz, la società si è affidata all’esperienza di Damiano Meroni, in passato condottiero del Novazzano. Qual è il rapporto con il tecnico sottocenerino, in relazione anche a quelli intercorsi con i suoi recenti allenatori?

«Rispetto agli allenatori italiani, lui ha un modo di lavorare differente: dedica tanto tempo al lavoro con la palla e per questo mi trovo molto bene con lui. È preparato e soprattutto sa preparare nel migliore dei modi le partite».

Tornando a ciò che è accaduto all’interno del rettangolo verde, non si può negare che, almeno a livello di risultati, il Taverne sia stato un po’ altalenante. Sulle prestazioni fornite, invece, una certa costanza sembra essere stata trovata, anche se non sempre è stato conquistato ciò che si meritava. Come spiegarsi questa incostanza tra prestazioni e risultati?

«Non posso darle torto. Purtroppo non siamo riusciti a ottenere i risultati che meritavamo, probabilmente dovuto al fatto di essere una squadra ancora giovane e soprattutto che ha avuto molti innesti in rosa. Sono però fiducioso e nel girone di ritorno tutto questo migliorerà, perché ci capiamo meglio tra di noi e soprattutto capiamo ciò che il mister vuole da noi».

Rispetto alle sfide in trasferta, sul sintetico di casa sembrate più a vostro agio. Con 6 vittorie e 2 sole sconfitte davanti al pubblico amico (lontano da Taverne sono stati raggranellati 1 successo, 1 pareggio e 4 battute d’arresto). Nel prossimo girone invernale-primaverile l’obiettivo sarà migliorare il bilancio negativo in esterna…

«In trasferta, si sa, è più complicato. E ciò è dovuto a diversi fattori: non hai confidenza con il campo e soprattutto non è da sottovalutare la forza e la grinta che ti dà il tuo pubblico in casa. Sicuramente questo è uno degli aspetti su cui lavoreremo sodo per ottenere migliori risultati anche in trasferta».

La Seconda Lega Interregionale è un campionato complicato e difficile da decifrare. Tutti possono vincere contro tutti e ogni partita è imprevedibile. Volendo dare uno sguardo al futuro, cosa si attende dalla seconda parte di stagione, che inizierà molto tardi, a metà marzo?

«Come anticipato da lei, la Seconda Lega Interregionale è un campionato molto difficile. Ogni partita è complicata dovuta all’ottima preparazione e organizzazione delle squadre. L’inizio tardivo del campionato potrà solo giocare a nostro favore, in quanto ci permette di avere più tempo per lavorare sui nostri punti deboli, dunque maggiore preparazione e allenamento per poterli migliorare. Sicuramente mi aspetto che la squadra faccia più punti di quanto fatto a oggi. Dopo un periodo di ambientamento, conosciamo le nostre caratteristiche e, di conseguenza, questo ci permette di poter dare il meglio».

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