Verso l’ anno zero per molti “big” di squadre ticinesi

scritto da Davide Perego
Il Bellinzona ha quindi ufficializzato qualche giorno fa tramite la propria pagina di Facebook l’avvenuto passaggio in granata di Gaston Magnetti. Un ritorno al passato per certi versi sorprendente che calcisticamente non trova troppe giustificazioni e che ne avrà sicuramente molte di più visto da altre prospettive. Per molti si è trattato di una scelta obbligata e per altri un desiderio di rivincita coltivato per qualche anno dopo la deludente precedente esperienza. Letta nell’ottica prettamente professionale, potrebbe essere considerata anche la tesi di chi sostiene che se Livio Bordoli e Raimondo Ponte non l’hanno preso in considerazione per Aarau, vuol dire che la Challenge League avrebbe potuto rivelarsi ancor più stretta per l’attaccante argentino che pure fuori dal Ticino avrebbe meritato considerazione differente.

Dopo Sandro Reclari, accostato sempre in via ufficiosa al Castello e Mirko Quaresima (ancora in cerca di una collocazione), un altro simbolo del Chiasso da battaglia – quello che piace tanto ai fedelissimi – cambierà dunque bandiera e non per scelta. Al “Riva IV”, ma del resto anche a Lugano, sono in atto delle più o meno logiche rivoluzioni che allontaneranno altri simboli del recente passato. A Bellinzona, Magnetti ritroverà tra gli altri gli ex compagni Tarchini e Capelletti, ma anche ragazzotti del calibro di Preisig e Maffi che in Challenge League hanno cavalcato l’onda della popolarità. Quello che desta perplessità, al di là che poi si scrive spesso senza conoscere la campana di dirigenza e giocatori (più che altro perchè ufficialmente la verità non la si potrebbe rivelare) è l’improvviso cambio di direzione al quale taluni affidano il proprio talento. Ed è forse questo – non per retorica – che fa diminuire gradualmente la passione dei più giovani e al tempo stesso fa aumentare la percentuale di capelli grigi dei più navigati. Tanto più che nella maggior parte dei casi, i sostituti non si rivelano all’altezza dei colleghi che hanno rimpiazzato. Avremo modo di riaffrontare ed approfondire l’argomento, magari con il gradito contributo dei diretti interessati, quando avremo l’ufficialità di come verranno “sfoltiti” i giocatori ritenuti superflui anche dallo staff del FC Lugano.  (dp)

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