Super League, Zurigo-Lugano, il podio bianconero

scritto da Claudio Paronitti

Come accaduto sette giorni prima contro il Lucerna, il Lugano ha chiuso anche la contesa di Zurigo in inferiorità numerica. Ciononostante, i bianconeri hanno conquistato un punto grazie alla caparbietà mostrata dal gruppo, che ha superato tutte le avversità di serata

La gara del Letzigrund è stata tanto intensa, quanto piovosa e palpitante. Al termine di essa, vi proponiamo come di consueto il nostro podio dei migliori elementi ticinesi. Ecco la nostra «Top 3» luganese:

Alexander Gerndt – 5,5 – l’euro-gol con cui ha aperto la contesa si candida a rete dell’anno dopo appena due giornate. La coordinazione è perfetta, l’impatto con la sfera altrettanto e la traiettoria della conclusione vale da sola il prezzo del biglietto. Finché rimane in campo dà tutto sé stesso come al solito, tentando di mantenere alto un baricentro che, a causa dell’inferiorità numerica, non era semplice alzare.

Stefano Guidotti – 5 – entrato in campo al 62′ al posto dell’assist-man del primo gol Sandi Lovrić, il numero 22 si erge ad assoluto protagonista, regalando un punto che ha il sapore della vittoria. Si fa trovare al posto giusto al momento giusto sull’appoggio ravvicinato di Mijat Marić e viene ricompensato come meglio non avrebbe potuto. Considerata l’assenza per squalificata di Jonathan Sabbatini contro il Sion, forse toccherà a lui partire dall’inizio. Ma questa è musica del futuro. Nel frattempo, si gode il momento personale.

Sandi Lovrić – 4,5 – è il primo a lasciare il campo al 62′. L’austro-sloveno porge un corner delizioso ad Alexander Gerndt, che ringrazia e colpisce con rabbia e potenza. È l’elemento in più della rosa bianconera e non è un caso se sta attirando su di sé parecchie attenzioni. Nonostante le voce di mercato, dimostra tutta la sua professionalità e conferma che la sua mente è un’esclusiva per il Lugano. Con questa mentalità, quando giocoforza lascerà Cornaredo, gli tornerà utile e diventerà uno dei giocatori più apprezzati sul panorama.

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