Super League, estremo allarme dal Canton Vallese: «Via i fondi necessari e il destino del Sion sarà la Promotion League!»

scritto da Claudio Paronitti

L’ultima vittoria in Credit Suisse Super League manca da quattro mesi esatti, ossia da quel 15 ottobre in cui le reti di Mario Balotelli e Musa Araz stesero il Lucerna al Tourbillon. Da allora, il Sion ha inanellato una serie di nove (!) partite senza gioie, incamerando la miseria di tre pareggi e sprofondando di conseguenza all’ottavo rango, con un vantaggio minimo di un punto su Zurigo e Winterthur

Il periodo negativo, nel senso stretto di prestazioni e risultati, che si vive nel Canton Vallese si ripercuote anche sulle strategie future dell società sportiva. Da qui, ecco l’ennesimo campanello d’allarme l’anciato dal Presidente Christian Constantin attraverso un’intervista rilasciata al Blick.

Il discorso del numero uno biancorosso parte dal rapporto con l’indiscussa superstar del gruppo, Mario Balotelli: «È qui e si allena normalmente. Non era a Basilea, in quanto l’allenatore non lo ha convocato per problemi al ginocchio. Questo mi è stato riferito. È ancora troppo presto per dire se sabato scenderà in campo, ma una cosa è certa: ora più che mai dobbiamo unire tutti le nostre forze. Io conto su tutti, dal tecnico ai giocatori, Balotelli incluso. Mario si sta allenando bene, non lo si può biasimare per questo. È una brava persona, ma adesso deve finalmente mostrare il valore che tutti gli riconoscono. Ci ha tolto le “castagne dal fuoco” contro Grasshopper e Servette. È questo che mi attendo da lui. Un bilancio? Lo tireremo alla conclusione del campionato».

Come si spiega l’allontanamento di Paolo Tramezzani? «Mi ha deluso. Dopo l’ultima partita del 2022, persa 2:7 (contro il San Gallo davanti al pubblico amico, ndr), è partito direttamente in vacanza. Questo non può essere tollerato». Per quanto concerne l’arrivo di Fabio Celestini «non posso ancora affermare che sia stato un errore. È chiaro però che ora deve iniziare a vincere».

In chiusura, non si poteva tralasciare l’aspetto più importante, la sopravvivenza del club: «Faccio un esempio. Losanna e Lugano hanno stadi e campi di allenamento. In Ticino stanno costruendo un nuovo stadio anche grazie alla popolazione che ha votato a favore. Noi, invece, non abbiamo niente. Ora come ora, pensiamo alla gara di Winterthur e poi vedremo. È normale, d’altro canto, che senza i fondi necessari, il Sion è una società che appartiene alla Promotion League. E poi, in Vallese non si trova alcun investitore. Né tantomeno un magnate straniero che intenda acquistare il sodalizio calcistico. I contratti stipulati hanno una scadenza e niente è infinito…».

(nella foto: Christian Constantin – © FC Sion)

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