MISTER X – Capitolo 5, Bekim Ahmeti “Che promozione con il Paradiso di Ceroni. Capitan Blerton è unico”

scritto da Roberto Colombo
Bekim Ahmeti, allenatore della capolista Ceresio (Quarta lega, gruppo 1)

L’attuale allenatore del Ceresio: «Le partite sono questione di testa, cuore e attributi. Contro il Comano di Pagnamenta ho sempre perso. Sarebbe molto bello poter riavere in squadra uno come Giuliano, bomber da 30 gol a stagione»

BARBENGO – Con la nostra nuova serie di mini interviste MISTER X vi accompagneremo alla scoperta degli allenatori (e non solo) del calcio regionale, tratteggiandone un ritratto più intimo attraverso le loro stesse parole. Buona lettura, se vi va. Capitolo 5: Bekim Ahmeti allenatore del Ceresio (Quarta lega, gruppo 1).

Mister raccontaci, che giocatore eri e il tuo ricordo più bello? «Mi è sempre piaciuto giocare dietro i due attaccanti, ero il vero numero 10 di una volta. Amavo far segnare gli altri, ho sempre fatto tanti assist ma anche qualche gol da palla ferma: le punizioni non le facevo calciare a nessuno, volevo sempre tirarle io (risata). Il 4-3-1-2 era lo schema di gioco che più si addiceva alle mie caratteristiche. Ricordi belli ne ho davvero parecchi, soprattutto legati agli anni con il Bodio, il Rapid Lugano e il Camorino, ma forse il più intenso di tutti è stata la promozione dalla Terza alla Seconda lega con il Paradiso: 21 vittorie in 22 partite allenati da Danillo Ceroni».

Il tuo rituale scaramantico (da allenatore)? «Nessuna scaramanzia, mai avuta e mai praticato nessun particolare rituale. Forse l’unica cosa è che prima di ogni partita chiedo sempre ai miei ragazzi di scendere in campo utilizzando il muscolo più forte che hanno, il TCC: Testa, Cuore e Cxxxxxxi, meglio tradotto con “Attributi”».

Squadra bestia nera (da allenatore)? «Vado sul sicuro: da allenatore ho sempre sofferto il Comano di Gionata Pagnamenta. Anche quando la mia squadra faceva delle partite positive giocando bene contro di lui ho sempre perso».

Sarebbe bello allenare di nuovo… «Prima di dire quale tra i miei giocatori del passato vorrei ancora allenare, vorrei sottolineare quanto fantastici siano oggi i ragazzi che sto allenando al Ceresio. E tra tutti loro una menzione speciale va sicuramente al nostro capitano Ahmeti Blerton, perché è stato fondamentale nel processo di formazione della squadra che siamo oggi. Rispondendo invece alla domanda, mi piacerebbe riavere in squadra un grande goleador come Ugo Giuliano, giocatore da 30/40 gol a stagione, che ho allenato all’Origlio Ponte Capriasca. Oggi non è più giovanissimo, ma a suon di gol continua a essere protagonista in Italia con la maglia della Porlezzese».

Forse non sarà CERESIO a vita, ma… «ma niente. In questo momento penso soltanto al Ceresio, con cui stiamo costruendo una famiglia grazie a ragazzi straordinari che alleno, determinati e umili; grazie a uno staff molto affiatato e a un presidente come Fabio Baldovin sempre presente (anche agli allenamenti); e grazie anche al carisma del nostro Besnik Berisha, amatissimo da tutti, che con la sua esperienza mi sta aiutando a crescere i ragazzi più giovani per i quali abbiamo un progetto preciso. Quindi davvero non c’è nessun “ma”. Oggi ho in testa solo il Ceresio. Speriamo che la brutta situazione generale legata alla pandemia possa migliorare il prima possibile e che si possa tornare sui campi il prima possibile, per tornare a divertirci tutti insieme».

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