Lugano, imperativo ritrovare il sorriso

scritto da Claudio Paronitti

La settimana che porta alla sfida che precede l’ultima sosta dedicata alle nazionali è di fondamentale importanza per i bianconeri

Le ultime tre sconfitte – che hanno portato a galla parecchie falle nel sistema difensivo – hanno fatto perdere, come ovvio che sia, il sorriso grande così che si era mostrato a seguito dello strepitoso filotto di quattro vittorie senza subire nemmeno una rete.

Il gruppo luganese sta studiando per raggiungere quella maturità che aiuta a superare i momenti più complicati senza farsi prendere dal panico. Per questo, in assenza di un leader (proprio come afferma spesso mister Pier Tami), la rosa deve affidarsi all’affiatamento e all’intelligenza dei ragazzi. A giovani vogliosi di mostrare le proprie qualità nel calcio che conta si contrappongono giocatori più esperti, dai quali – ora più che mai – è necessaria una spinta per far sì che questo periodo di difficoltà rimanga tale e non si prolunghi ulteriormente.

Le critiche piovute addosso ai calciatori ticinesi – provenienti da tecnico, stampa e tifosi – devono essere uno stimolo per reagire e per far vedere a tutti che il vero Lugano non è quello visto contro San Gallo, Young Boys e Zurigo, bensì quello positivo, cinico, concreto e con una propensione alla sofferenza finale ammirato contro Thun, Basilea, Sion e Grasshopper.

Per la prima volta dopo qualche partita, domenica contro il Lucerna i bianconeri avranno il collettivo al completo. Finalmente, nessun giocatore verrà apposto nella lista degli squalificati. Così, lo staff tecnico potrà scegliere i migliori da mandare in campo in una sfida che si annuncia elettrizzante e piena di insidie, al cospetto di una formazione che, con il cambio di allenatore, ha cambiato decisamente marcia.

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