Il calcio: uno sport per la gioventù, uno sport per tutti (III)

scritto da Davide Perego

di Karl Rappan *

Quando, or son due anni, persi le redini della nostra nazionale ero pienamente cosciente che molto c’era da fare e molto doveva essere cambiato per raggiungere un miglioramento fondamentale del calcio elvetico. Da allora con l’aiuto dei miei collaboratori molto è stato fatto, e continuamente cerchiamo nuove vie da scegliere. Mi rendo conto che anche migliorando e rinforzando la nostra nazionale non si raggiunge il risanamento prefisso. Occorre un risanamento duraturo e non solo un miglioramento temporaneo. Purtroppo il fattore negativo è che la nostra associazione è divisa in diversi gruppi con interessi divergenti che mai perseguiranno uno scopo comune. Se nella divisione nazionale è determinante il fattore successo ad ogni costo, l’ambiente medio e quello inferiore della gerarchia calcistica faranno lo stesso ragionamento: “proviamo anche noi a fare come quelli superiori a noi”.
Contrariamente ai paesi a noi circonvicini, i quali, senza qui discuterne se a ragione o a torto, hanno fatto del calcio un’industria diversiva, il nostro primo compito consiste nel mantenere il calcio così come originariamente è stato ideato: uno sport per la gioventù, uno sport per tutti.

* 77 volte allenatore della nazionale Svizzera, nato a Vienna il 26 Settembre 1905 e morto a Berna il 2 gennaio 1966.
Questo articolo è stato pubblicato nel 1962 all’interno di un libro edito da Louis Hugi (Berna) in collaborazione con Juwo Zurigo e redatto dal Dott. Hans Althaus. Ho avuto la straordinaria fortuna di recuperarne una copia in maniera abbastanza casuale e mi sono permesso – senza capire a chi poterne chiedere autorizzazione – di “copiare” quanto scritto da Karl Rappan a proposito della straordinaria qualificazione della Nazionale al mondiale cileno. Dopo la vittoria ottenuta dalla Svizzera a Berlino contro la Svezia il 12 Dicembre 1961, ne seguì una serie di undici partite senza vittoria (nove sconfitte e due pareggi con Olanda e Francia).
Il libro in mio possesso (Foto CHalcio) è autografato in originale da Karl Elsener (GC) cui viene attribuita la foto di copertina mentre svetta in presa sicura sul centrocampista dello YB Heinz Schneiter in occasione della Finale di Coppa del 1956 vinta per 1-0 al Wankdorf dalle cavallette di fronte a 48.000 spettatori. Tuttavia il tabellino della partita in questione, recuperato da altre fonti, riporta che il portiere del GC fu Kunz. (DP)

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