HCS, l’avventura del Lugano termina al terzultimo stadio della competizione

scritto da Claudio Paronitti

Un clamoroso errore di Baumann e due disattenzioni di Sulmoni e Kecskés chiudono l’avventura del Lugano nella Coppa nazionale. In semifinale approda, con merito, il Thun, dimostratosi squadra compatta e molto propositiva

Il monopolio iniziale del pallone da parte dei padroni di casa porta quasi subito a un’occasione per Karlen, il quale agisce troppo frettolosamente e manda alle ortiche un’ottima chance. Al 10′, su azione di calcio d’angolo, Kecskés permette a Stillhart di colpire di testa e indirizzare la sfera all’angolino basso. Fortunatamente per i bianconeri Baumann risponde presente e, con un riflesso felino, toglie le castagne dal fuoco respingendo il pericolo.

Dopo un quarto d’ora in cui sono rimasti per lo più rintanati nella propria metà campo, i ticinesi escono dal guscio grazie a capitan Sabbatini, il quale ha la meglio su Kablan e crossa al centro per Gerndt, che ha la sfortuna di trovarsi di fronte un difensore che ne blocca la conclusione volante.

Superata da quattro giri d’orologio la mezz’ora il Thun concretizza il possesso palla con la grande complicità di… Baumann. Il portiere bianconero si fa superare ingenuamente sul suo palo da un tiro alquanto innocuo di Salanović, il quale sembra però partire in leggero fuorigioco sull’assistenza di Spielmann.

Gli ospiti reagiscono come meglio non potrebbero e nel breve spazio di sette minuti pervengono al punto che rimette in parità la contesa. Il merito è del duo formato da Junior e Čovilo. Il primo crossa alla perfezione e il secondo insacca di testa come suo solito. Il Lugano la riprende quasi sul filo di lana della prima frazione.

L’inizio della ripresa non offre, a dire il vero, un granché. L’unico momento da notare è un piattone di Sadiku che termina a lato di un paio di metri. I bernesi si fanno vedere in fase offensiva con un colpo di testa di Sorgić che arriva lemme lemme tra le braccia di Baumann.

A esattamente venti minuti dalla fine i bianconeri subiscono una doccia gelata. Il decimo corner della partita, il quinto a favore del Thun, riporta avanti i biancorossi con un’incursione di Sutter, lasciato libero di calciare a centro area da un Sulmoni parecchio disattento e approssimativo nella marcatura.

Lo stesso accade a Kecskés al termine di un’azione da manuale dei padroni di casa. Una grande apertura di Spielmann viene controllata da Da Silva, il quale crossa senza pensarci per l’accorrente Sorgić, che supera in velocità il citato magiaro a infila il pallone che vale il passaggio del turno.

Se poi Čovilo non avesse letteralmente regalato la sfera a Faivre, sull’immediato ribaltamento di fronte, l’incontro si sarebbe riaperto. Ciò accade allo scoccare del 90′ con un colpo di testa di Janko su cross di Gerndt. La speranza si spegne lì, perché i confederati mantengono la calma e portano a casa un successo, nel complesso, meritato. La porta delle semifinali si apre dunque per il Thun e si chiude per il Lugano, che vede sfumare così uno dei due obiettivi stagionali.

FC Thun-FC Lugano 3-2 (1-1)

Stockhorn Arena, Thun – 3’100 spettatori.

Arbitro – Urs Schnyder.

Reti – 34′ Dennis Salanović 1-0, 41′ Miroslav Čovilo 1-1, 70′ Nicola Sutter 2-1, 81′ Dejan Sorgić 3-1, 90′ Marc Janko 3-2.

Ammoniti – 20′ Alexander Gerndt, 35′ Chris Kablan, 92′ Nuno Da Silva.

FC Thun (4-3-3) – Guillaume Faivre; Stefan Glarner, Miguel Rodrigues, Nicola Sutter, Charles Kablan; Grégory Karlen, Roy Gelmi, Basil Stillhart; Dennis Salanović (69′ Nuno Da Silva), Marvin Spielmann, Dejan Sorgić (88′ Nicolas Hunziker). Allenatore: Marc Schneider.

FC Lugano (4-3-3) – Noam Baumann; Fulvio Sulmoni, Ákos Kecskés, Fabio Daprelà, Dragan Mihajlović (77′ Domen Črnigoj); Miroslav Čovilo, Jonathan Sabbatini, Mario Piccinocchi (77′ Marc Janko); Carlinhos Junior, Armando Sadiku, Alexander Gerndt. Allenatore: Fabio Celestini.

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