Grasshopper, c’è chi lo vorrebbe in Challenge …

scritto da Pier Luigi Giganti

Con soli cinque punti di vantaggio sul Vaduz, è normale che a Zurigo sponda Grasshopper sia suonato l’allarme.

E anche in maniera piuttosto acuta. Tanti, forse troppi, sono gli elementi che stanno tenendo le Cavallette ben piantate per terra. L’infortunio di Basic, l’imprevista fuga di Källström, la mancanza di sintonia tra Caio e Tami. Da quando poi, già tre anni fa, il mecenate Heinz Spross ha chiuso i cordoni della borsa, il Grasshopper ha iniziato a ondeggiare pericolosamente sul filo. Tra una realtà fatta di nozze con i fichi secchi, di acerbi giovani da valorizzare e un’immotivata speranza che quasi d’incanto potessero ritornare i tempi d’oro. Quelli, invece, tendono a ricomparire esclusivamente quando c’è pianificazione e, perché no, uno stadio che puoi chiamare casa.

Non stupisce che, in momenti delicati come questo, avvoltoi con a cuore gli interessi della Challenge League schiaccino l’occhio ai biancoblu. Markus Mahler, il signor Brack, lo sponsor principale della seconda divisione elvetica, è uno di questi. “È chiaro che all’Aarau e al Servette la presenza del Grasshopper in Challenge non andrebbe a genio. Per il marketing della categoria, invece, ospitare le Cavallette sarebbe allettante, soprattutto in considerazione del fatto che nella prossima stagione un pezzo da novanta come lo Zurigo avrà probabilmente fatto ritorno in Super League”, ha affermato il CEO di Brack.ch

Il quale si è poi affrettato a indicare i vantaggi che un periodo di permanenza in seconda serie potrebbe riservare: “Lo Zurigo sta dimostrando che una retrocessione può unire i tifosi e dare alla società l’opportunità di ristabilirsi”.

Tami fa gli scongiuri, si gode il figliol prodigo Dabbur e scruta un calendario che non è esattamente malleabile nelle prossime settimane – Sion e YB in casa, Lucerna in trasferta …

 

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