Sotto le volte del Letzigrund di Zurigo sono andati in onda i titoli di coda dell’avventura stagionale continentale del Lugano, che saluta la UEFA Europa Conference League con un bottino di 4 punti
Ciò che desta particolare soddisfazione, indipendentemente dalla sconfitta patìta, è l’atteggiamento costantemente propositivo dei ragazzi bianconeri. Nonostante fossero già a conoscenza dell’eliminazione dalle competizioni continentali, Renato Steffen e compagni non si «lasciano andare» o intimorire al cospetto di una formazione esperta (pur rimaneggiata per via di sospensioni interne e infortuni) con alle spalle più di duecento partite in più a livello europeo (242 contro 39).
Come accaduto in ogni duello europeo sin qui disputato, i ticinesi dimostrano di potersela e volersela giocare contro chiunque sino al triplice fischio finale. Sotto gli occhi attenti e infreddoliti (viste le basse temperature registratesi sulle sponde della Limmat) di Martin Blaser, Carlos Da Silva e Mijat Marić – ossia l’amministratore delegato (o, se preferite, CEO), il direttore sportivo e il talent scout del settore giovanile -, si osserva una prova gagliarda non ricompensata dalla conquista di almeno un punto.
Ora che l’avventura europea è terminata in una maniera negativa dal punto di vista del risultato, non occorre abbattersi e anzi prendere da esempio questo tipo di incontri per migliorare laddove ve n’è la possibilità e ripartire per costruire nuovi successi che porteranno, con caparbietà e voglia estrema di raggiungere l’obiettivo, a ulteriori partecipazioni ai vari tornei europei.