FC Lugano, il pre-Servette con Mattia Bottani e Mattia Croci-Torti: «Vogliamo la finale, la parola-chiave è ostacolarli»

scritto da Claudio Paronitti

Mattia Croci-Torti

Oramai ci siamo. Mancano poco più di ventiquattro ore all’attesissima semifinale di Helvetia Coppa Svizzera che potrebbe portare il Lugano al secondo atto conclusivo filato

Sulla strada verso il Wankdorf c’è il Servette, avversario tutt’altro che agevole da affrontare che avrà dalla sua un pubblico caldo in tutti i sensi (numerosi settore dell’impianto romando saranno esauriti in ogni ordine di posto). I bianconeri, dal canto loro, non vogliono essere la semplice comparsa, bensì sfruttare la loro estrema motivazione per tornare a giocarsi il trofeo a un anno di distanza da quel gioioso 15 maggio 2022. Alla vigilia della gara dello Stade de Genève, mister Mattia Croci-Torti ha incontrato i rappresentanti dei media in una conferenza «da remoto» (via Zoom), come capitato nella trasferta di Sion. Ecco, di seguito, le considerazioni fornite dal «Crus», presente davanti alle telecamere dopo Mattia Bottani.

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Mattia Bottani

«L’anno scorso a Losanna giocavamo sul sintetico e conoscendo le mie problematiche muscolari abbiamo deciso di non intraprendere quella trasferta. Ora, arrivo da un mese senza attività e si sa che in queste partite basta poco per accendere sé stessi e i compagni.

Credo che io, Jonathan Sabbatini e Fabio Daprelà – i tre rimasti dalla squadra dell’anno scorso – dobbiamo far capire l’importanza della Coppa Svizzera. È una partita secca, non c’è un domani. Da quel punto di vista, siamo noi a dover dare gli input. Il gruppo è giovane, ma affamato.

La Coppa Svizzera è un viaggio straordinario. Ci sono delle partite secche che ti fanno vivere emozioni particolari ed esperienze incredibili. Io voglio arrivare in finale, per me sarebbe la stessa e la terza della carriera. La nostra fame è rimasta ed è la stessa di sempre».

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Mattia Croci-Torti

«La statistica migliore è ovviamente favorevole, ma al suo interno non c’è una sfida di Coppa Svizzera. Loro la conoscono molto bene, anche se affrontarli è sempre complicato. Sono secondi in classifica, stanno facendo bene. Le statistiche lasciano il tempo che trovano. Però, sono numeri che hanno un significato che ogni volta che ci incontriamo, difficilmente pensiamo a difenderci. Sono sempre partite aperte. Sono sicuro che domani ci saranno tante emozioni.

Il Servette assolve le sue sfide in maniera differente. Anche noi non sappiamo bene come affrontarli. Ognuno ha però uno stile chiaro. I granata hanno tanta personalità e l’obiettivo numero uno sarà ostacolarli, tecnicamente e fisicamente. Sappiamo tuttavia di essere in possesso delle qualità necessarie per far loro male.

Secondo me, non c’è una favorita. Sono convinto che c’è una forte pressione su di loro. Non vincono questo trofeo da tanto tempo e hanno tanto da perdere. Io ho tanto rispetto per Alain Geiger, ma non ho paura. La stessa situazione che vivranno i ginevrini domani sarà la stessa di quella vissuta da noi lo scorso anno con il Lucerna. Dovremo essere bravi a colpirli in quei momenti in cui la pressione che hanno sulle spalle potrebbe bloccarli. Ci sarà grande entusiasmo da parte dei granata. Sarà un altro tipo di sfida rispetto a quella del Tourbillon. Non dovremo avere paura: sarà questa la chiave della partita.

Noi siamo i campioni in carica e per questo c’è una similitudine con l’ultima edizione. Le ultime dinamiche accadute a Ginevra significano che c’è qualcosa nell’aria. Noi dovremo essere bravi a spingere sull’acceleratore ogni qualvolta ve n’è la possibilità. Dobbiamo accettare i momenti dove loro hanno la palla senza andare in difficoltà. L’anno scorso ci ha portato tanti punti e ultimamente un po’ di meno.

C’è sconfitta e sconfitta. Quella con il Grasshopper ci ha reso nervosi, perché come minimo dovevamo pareggiarla. Ci ha lasciato tanto amaro in bocca. Non arriviamo abbattuti o demotivati da questa gara. Dovremo essere più bravi ad approfittare delle situazioni a noi favorevoli.

Ignacio Aliseda? Domenica l’ho gestito per una sfida dal peso specifico completamente diverso e so che domani ci sarà un esterno pericoloso come Kevin Mbabu. Mattia Bottani? Lui a Zurigo non doveva essere presente, ma ha fatto di tutto per essere presente. Volendo venire qui a tutti i costi, ha dato un esempio ai compagni. Evidentemente, non ha i novanta minuti nelle gambe. Non posso pensare di rischiarlo dall’inizio, ma averlo in panchina spero che sia un’arma a nostro favore.

Io leggo tutto quello che scrivono gli avversari su di noi. Quando si sono detti contenti di affrontarci, è opinabile. Tutte quelle parole caricherà la mia squadra. Noi non abbiamo mai abbassato lo sguardo e li affronteremo senza paura. Sarà una gara da uomini veri. Nel mese passato pieno di difficoltà abbiamo avuto tanta personalità e dopo questo periodo sono cosciente che il mio è un gruppo composto da uomini veri. E domani non vediamo l’ora di farlo vedere.

Le dinamiche sono cambiate perché quest’anno abbiamo più giovani, che hanno molto entusiasmo. La gioventù ti fa avere delle sensazioni diverse. È gente che domani non vede l’ora di mostrare il proprio valore. Ho a che fare con ragazzi che non aspetta altro che mettersi in evidenza. Sotto questo aspetto le dinamiche sono diverse, ma altrettanto positive. Sta a me far capire, una volta in più, quanto sia importante andare a Berna, per l’FC Lugano e il Ticino. Ritornarci vorrebbe dire confermare ciò che di buono si è fatto di recente. Tante volte, si dice che l’appetito vien mangiando. E questa citazione si adatta alla perfezione alla situazione. Sono convinto che la differenza verrà fatta nel modo in cui li osserveremo nel tunnel prima del calcio d’avvio».

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