FC Lugano, Gaëlle Thalmann si presenta così: «Vogliamo offrire lo “sbocco” per il calcio d’élite, mantenendo un’identità luganese»

scritto da Claudio Paronitti
Gaëlle Thalmann

Gaëlle Thalmann

Conclusa la lunga esperienza da calciatrice professionista con il Campionato del Mondo in Australia e Nuova Zelanda, Gaëlle Thalmann è pronta a ripartire nel nuovo ruolo affidatole dal Football Club Lugano

Questa mattina, nella sala stampa dello Stadio di Cornaredo, l’ex-portiere della selezione nazionale rossocrociata è stata presentata in qualità di responsabile del calcio femminile bianconero, nonché allenatrice degli estremi difensori del Team Ticino. Ecco, di seguito, le principali sensazioni fornite dalla 37enne friborghese:

«Era un po’ che mi preparavo a un ruolo diverso di calciatrice. Lavorare in un ufficio e allenare i ragazzi del Team Ticino sarà una nuova sfida intrigante.

Ho vissuto tanti momenti importanti, specialmente in quattro tornei maggiori con la Nazionale. È altresì un orgoglio aver potuto giostrare in quattro Paesi diversi. La mia fortuna è stata anche aver conosciuto diverse persone che mi hanno fatto crescere.

Il movimento femminile? Da bambina giocavo già con i maschi, perché nella mia regione non c’erano squadre femminili. Quando avevo 13-14 anni, un paio di ragazze si sono avvicinate chiedendomi di giocare per loro. Per fortuna, al giorno d’oggi, e rispetto a quando ero “piccola”, c’è molta più visibilità per le donne.

La nuova carriera nel calcio? Non era per forza una priorita che rimanesse al centro della mia vita. Credo che sia qualcosa di naturale. Negli ultimi tre anni ho lavorato nell’ambiente dell’ASF e del Servette e ciò mi ha aiutato. Non escludo che in futuro mi si presenterà una mansione al di fuori del mondo del pallone.

Lugano? In generale, il Ticino mi è sempre piaciuto. Secondariamente, la mentalità latina è di mio gradimento. Dai contatti che ho avuto in tutta la Svizzera, qui mi è stato proposto il meglio. Ed è anche per questo che ho accettato.

Il progetto? La società sta crescendo esponenzialmente e far parte di questo processo è un privilegio. C’è una base ancora da sviluppare per una sfida che mi piacere affrontare.

Anche in passato sono stata impegnata, tramite l’ASF, a conoscere la realtà ticinese. Penso sia necessario far arrivare l’idea a tutte le ragazze che vogliono giocare a calcio di poter essere inserite. Al momento, non tutte le giovani possono giocare nelle squadre migliori del Cantone. Gli obiettivi? A medio termine è tornare in Lega Nazionale B. Per la Super League è ancora troppo presto.

Quel che mi preme è aumentare il numero di ragazze presenti in squadra per permettere loro di poter giocare a calcio, anche in collaborazione con il Team Ticino Femminile. Vogliamo offrire lo “sbocco” per il calcio d’élite. L’altro obiettivo è mantenere un’identità luganese».

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