La festa dei Renani, iniziata settimana scorsa al termine della partita contro il Lucerna, continua fino ad inizio secondo tempo. Gli uomini di Fischer vengono in seguito sopraffatti dal gioco e dalla rimonta di un Lugano che vola sulle ali dell’entusiasmo.
A cura di Manuele Darni e Pier Luigi Giganti.
Vaclik: 4.5
Non sbaglia un solo intervento, è sicuro sulle palle alte e dà fiducia alla propria retroguardia. Sui due gol bianconeri non ha nessuna colpa.
Lang 4
Sulla corsia di destra deve incrociare le armi con Alioski nel primo tempo e Carlinhos nella ripresa. Soffre le loro incursioni, ma garantisce notevole spinta ed è all’origine delle azioni che portano alle due reti rossoblù.
Hoegh 3
Al 59esimo è ingenuo a entrare in contatto in piena area di rigore con un Mariani alla ricerca di rivalsa dopo essere stato all’origine dello 0 a 2. Incerto sia in marcatura sia in fase di rilancio, conferma le già note titubanze che non ne fanno un titolare della retroguardia campione di Svizzera.
Akanji 4
Mette in mostra un fisico superiore alla media e lo fa valere in più di una circostanza. Sul secondo punto bianconero lascia troppo spazio a Sadiku, ma in più di un’occasione i suoi interventi sono determinanti
Riveros 3.5
Ha corsa, ma subisce la spinta di Crnjgoj, Carlinhos e Alioski che si succedono sulla sua fascia. Piedi buoni da sudamericano, ma deve maturare ancora parecchio per poter dire la sua, soprattutto in campo internazionale.
Zuffi: 4,5
Le sue qualità tecniche non le scopriamo certo oggi. Al 54esimo s’inventa un sinistro dal limite dell’area che non dà scampo a Salvi e porta il risultato sullo 0 a 2. Nel momento del massimo forcing dei padroni di casa fatica però ad arginare le loro manovre.
Xhaka (fino all’82esimo): 4
Svolge il suo compito con diligenza, ma oltre all’assist per il vantaggio di Fransson rimane sulle sue. Nel primo tempo sbaglia pochi palloni, ma dopo la pausa si disunisce e lascia troppo spazio al trio di centrocampisti in bianconero.
Elyounoussi: 3
È il fantasma del giocatore che, nella prima partita dopo la ripresa, aveva fatto il bello e il cattivo tempo contro la truppa per la prima volta guidata da Tramezzani. Non indovina una giocata incisiva che sia una e gli viene spesso sottratto il pallone da avversari più reattivi.
Fransson: 5
All’12esimo minuto è abile a farsi trovare al posto giusto al momento giusto e a sbloccare il risultato. Al 39esimo è Salvi a negargli la doppietta, disinnescando un suo colpo di testa da pochi passi. Con l’ingresso di Delgado arretra il suo raggio d’azione di dieci metri e dà una mano anche in difesa.
Steffen (fino al 58esimo): 3.5
Alla vigilia della precedente partita si era fatto il confronto con Alioski: se il primo lo aveva vinto lui, il secondo se lo porta chiaramente a casa il biondo macedone. Svaria sulle due fasce, ma con poco costrutto. La crisi di nervi al momento della sostituzione poteva risparmiarsela.
Sporar (fino al 65esimo): 3,5
Si fa valere in un’unica occasione quando, alla mezz’ora del primo tempo, impegna con un rasoterra tagliente Salvi. Per il resto è impalpabile e chiarisce se ancora ce ne fosse bisogno che non sarà lui il centravanti del Basilea del futuro.
Callà (dal 58esimo): 3.5
10 minuti dopo essere entrato si fa ammonire; al 72esimo poi si fa trovare solo a centro area, ma si divora un gol incornando sopra la traversa.
Doumbia (dal 65esimo): 3.5
Non convince, non riesce a ingranare le marce alte che erano mancate a Sporar. A sua discolpa riceve soltanto un paio di palloni giocabili, ma li spreca entrambi malamente.
Delgado (dall’82esimo): s.v.
Giocatore di classe indiscussa. Subentra negli ultimi minuti, ma le sue trame di gioco non sono determinanti e brillanti come altre volte. Privo di grinta, va a rimorchio invece di trascinare i suoi.