Conference League, Viktoria Plzeň e Servette si giocano i quarti di finale alla «lotteria»: i granata falliscono tre penalty, i cechi nessuno

scritto da Claudio Paronitti
FC Viktoria Plzeň vs Servette FC, giovedì 14 marzo 2024

Gli intensi e infiniti centoventi minuti, più l’appendice dei penalty, della Doosan Arena tra Viktoria Plzeň e Servette vanno agli archivi storici con il passaggio del turno dei cechi

La settimana successiva il pareggio a occhiali registratosi allo Stade de Genève nel quadro dell’andata degli ottavi di finale di UEFA Europa Conference League, Servette e Viktoria Plzeň si ritrovano a campi ovviamente invertiti per decidere chi proseguirà il proprio sogno

La sfida andata in scena presso la Doosan Arena tra la terza forza di FORTUNA:LIGA e la seconda nella classifica di Credit Suisse Super League termina con il risultato di 3:1, d.r. (0:0). Ora, i cechi attendono con impazienza il sorteggio in programma domani pomeriggio a Nyon per conoscere il nome del prossimo avversario.

Dopo un discreto inizio di gara, i ginevrini subiscono la pressione dei padroni di casa, tanto che al tredicesimo minuto Robin Hranáč va segno, ma vede il suo sigillo annullato per una posizione di fuorigioco. All’interno del giro d’orologio seguente, Pavel Šulc non inquadra il suo colpo di testa in posizione ideale davanti a Jérémy Frick. Ripresisi da questi enormi spaventi, gli uomini di René Weiler cominciano a macinare gioco, provandoci senza fortuna con Miroslav Stevanović, Bendegúz Bolla, il neo-nazionale rossocrociato Dereck Kutesa e Gaël Ondoua. A sette minuti dal quaratacinquesimo, vi è poi una richiesta di rigore da parte dei locali per un presunto intervento con il braccio di Steve Rouiler. A seguito di un consulto con il VAR, il fischietto scozzese William Collum lascia correre come se nulla fosse accaduto. Infine, pochi istanti più tardi, una bottiglietta lanciata dagli spalti colpisce l’estremo difensore romando, il quale necessita del trattamento dello staff medico per rimettersi «in sesto» quanto prima…

In avvio di ripresa si potrebbero osservare due gol, uno da una parte e uno dall’altra, tra il cinquatunesimo e il cinquaquattresimo. Il tentativo di Miroslav Stevanović viene respinto con classe da Martin Jedlička, mentre la conclusione al volo di Ibrahim Traoré si spegne a un palmo dal montante. Si arriva spediti al sessantanovesimo, quando Jérémy Frick è autore di un’eccellente parata sulla punizione dalla distanza di Cadu. Il collega sul fronte opposto salva i suoi dalla capitolazione su un’incornata di Alexis Antunes quando sul cronometro si osserva l’ottantanovesimo. Tale intervento sancisce come conseguenza l’arrivo dei tempi supplementari, che diventano realtà pochi secondi dopo il novantatreesimo.

Il primo tempo supplementare è di chiara marca ceca. In particolare, è Matěj Vydra il più attivo in zona offensiva, con un grande brivido che fa correre sulle schiene dei granata a seguito di una rimessa laterale «a lunga gittata» una volta giunti al novantaseiesimo. Il resto del minutaggio degli extra-time mostrano due squadre molto accorte a non concedere granché ai rispettivi avversari. La lotteria dei calci di rigore si prostra così davanti agli occhi degli spettatori come una ovvia conseguenza. Gli insidiosi tiri dal dischetto premiano infine i cechi, capaci di conquistare il biglietto per il turno successivo grazie alle trasformazioni di Tomáš Chorý, John Mosquera e Michael Schultz alle quali risponde il solo Jérémy Guillemenot, in quanto al clamoroso errore di Miroslav Stevanović (debole conclusione centrale) fa seguito il mancino parato di Yoan Severin e il destro a lato di Keigo Tsunemoto.

Leggi anche questi...