Chi scriverà la storia di Yassine Chikhaoui ?

scritto da Davide Perego

Sarà colpa di queste interminabili giornate piovose, ma sono giorni che mi vengono in mente soltanto vecchie partite di calcio e storie, chissà come andate a finire, di campioni che ho perso di vista di un recente passato.

Radès è un “sobborgo” di Tunisi. Una classica città portuale con uno stadio olimpico da oltre 60.000 posti. Da settimane la psiche mi è bombardata dalla curiosità: quella che dovrebbero avere tutti coloro che amano il calcio e che magari avrebbero capacità migliori delle mie per costruire quelle storie che sono belle da leggere più che da vedere. Avrei voluto tanto poter scrivere quella di Yassine Chikhaoui. Per molti un predestinato. Per altri un bluff milionario che nel 2008 poteva valerne qualcosa come dieci e che oggi vale uno scherzo del destino. Per l’ex centrocampista offensivo dello Zurigo, il futuro non è certo arrivato inatteso: specie se quando hai 19 anni e 8 mesi Roger Lemerre ti consegna la maglia da titolare della tua nazionale in una partita della Coppa del Mondo.

Lo Zurigo ci crede prima di altri e lo porta al Letzigrund per qualcosa come 400’000 franchi con un contratto di 5 anni. Da idolo del campionato nazionale nordafricano con la maglia dell’Etoile du Sahel a sperduto plausibile primattore in una Super League che ancora deve farsi spazio nell’indifferenza del calcio europeo. I miracoli dell’era Favre e della successiva Challandes fanno il resto per ingigantire le pretese di successo di un atipico predestinato. Chikhaoui – Pallone d’Oro tunisino nel 2006 – diventa oggetto dell’interesse dei maggiori club europei, ma sulla sua possibilità di sfondare sul serio incombe la scure dell’infortunio che un primo colpo lo infligge al ginocchio e il secondo ad una tibia.

Finisce ben presto la possibilità di varcare il confine del sogno, ma a Zurigo – pur tra alti e bassi, facendo la spola tra il campo e la saletta di un fisioterapista – Yassine mette insieme 153 presenze ufficiali coronate da 30 reti e 34 assist. Pochi altri campioni dell’ultimo decennio hanno saputo incantare per tocco di palla ed eleganza: non pochi lo hanno paragonato al brasiliano Dottor Socrates, ma la sensazione è stata quella che senza sfortuna Chikhaoui avrebbe potuto diventare qualcosa di straordinario.

La storia non si chiude qui. Anche se un nuovo infortunio lo ha costretto a lasciare il campo lo scorso 10 marzo nel corso della 20^ giornata del campionato tunisino. Dal settembre del 2017, il nostro 31enne veste la maglia del Al Ahli che Jorge Campo gli permette di vestire con regolarità in un 4-3-3 al quale Chikhaoui si è adattato da grande professionista.

Dicono che da anni lo si avvistava e se ne davano le coordinate, ma che così forte e sano se lo ricordavano solo ai tempi belli di Zurigo. Quelli nei quali anche un ragazzino di dieci anni ne aveva un poster appeso sulle pareti della propria camera.

Foto concessa dal FC Zurigo.

Leggi anche questi...