Champions League, con un uomo in meno per più di un’ora, lo Young Boys ribalta il Ferencváros nel primo atto del playoff

scritto da Claudio Paronitti

L’atto numero uno del playoff di UEFA Champions League sorride allo Young Boys, capace di ribaltare in inferiorità numerica un Ferencváros per larghi tratti inguardabile e incapace di sfruttare l’uomo in più. Il 3-2 lascia comunque tutto aperto in vista del ritorno di martedì prossimo a Budapest

Come capitato nei due incontri che lo ha opposto ai rumeni del Cluj, lo Young Boys inizia la sfida in maniera assolutamente disatrosa. Un erroraccio di Mohamed Ali Camara permette a Franck Boli di prendere la mira e infilare con una potenza inaudita il vantaggio ungherese al minuto 14. Trascorrono due giri di lancetta e Meschack Elia, aiutato dalla schiena di Christian Fassnacht, trova il modo di superare con parecchia fortuna Dénes Dibusz. La gara è vibrante assai e al 25′ l’arbitro scozzese William Collum decide (giustamente) di espellere direttamente Silvan Hefti per un intervento da ultimo uomo nei confronti di Endre Botka, ottimamente servito in diagonale da Oleksandr Zubkov. Il calcio di rigore è la logica conseguenza dell’azione. Sul dischetto si presenta Myrto Uzuni, il quale colpisce il palo. La palla rimbalza su Guillaume Faivre e arriva tra Christopher Martins e Aïssa Laïdouni prima di terminare in rete. Sarebbe il nuovo vantaggio degli ospiti, ma il VAR interviene e opta per un intervento falloso (inesistente a dire il vero) del centrocampista tunisino. Si rimane così sull’uno a uno e con il Fradi in superiorità numerica. Tuttavia, al 40′, Vincent Sierro propone al mercoledi sera un vero e proprio tiro della domenica dal limite e ribalta la situazione a favore dei bernesi. Sull’azione, ad ogni modo, c’è l’aurea di un intervento falloso sull’estremo difensore magiaro, il cui check al VAR non ha portato all’annullamento del gol.

Nonostante non vi sia più parità numerica dallla metà della prima frazione, i primi istanti della ripresa mostrano un certo equilibrio. Inspiegabilmente, in quanto costretto a recuperare il risultato, il tecnico austriaco degli ospiti Peter Stöger non effettua alcuna sostituzione, mantenendo in panchina l’attaccante belga Ryan Mmaee (ex-AEL Limassol) e il trequartista norvegese Kristoffer Zachariassen (ex-Rosenborg). Ciò che non fa David Wagner, che toglie Jordan Siebatcheu per inserire Wilfried Kanga poco prima dell’ora di gioco. A conferma della passività mostrata dal suo allenatore, il Ferencváros si ritrova sotto di due reti al 65′, quando Ulisses Garcia vince un contrasto con Oleksandr Zubkov e, senza che nessun avversario lo marchi, si avvicina ai sedici metri, dove fa partire un destro a mezza altezza imparabile per Dénes Dibusz anche a causa di una leggera deviazione di Miha Blažič, il quale al 69′ riceve un incredibile ammonizione per un intervento sul pallone. La tardiva entrata in campo di Ryan Mmaee, che assiste in orizzontale Franck Boli (il quale si esibisce in una conclusione spettacolare sotto la traversa) porta gli ungheresi a ridurre lo scarto all’82’. Il powerplay finale che avrebbe dovuto essere osservato su sponda ungherese non si vede affatto. E così, lo Young Boys viene ripagato degli sforzi profusi per conquistare il primo atto del playoff.

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